
Firenze – Continua ad essere una pistola fumante, la vicenda del Maggio Musicale. Tanto più se, oltre al fumo, esplode anche qualche colpo e non solo a salve. La denuncia dei sindacati è vibrante: tre tersicorei rimasti in forza al Teatro del Maggio sono stati licenziati. Ad onta di tutto quanto detto e ridetto e rassicurato sul fatto che nessuno perderà il lavoro.
Ebbene, di fronte a questi 3 licenziamenti individuali, sembrerebbe che qualche contraddizione fra il dire e il fare ci sia: ecco la vicenda, come ne scrivono i sindacati al Ministro.
“La Fondazione ha attivato una procedura di licenziamento individuale nei confronti di tre tersicorei rimasti in forza nel Teatro. Il tutto in spregio alle Sue ripetute affermazioni e a quelle del Sindaco-Presidente Dario Nardella, conseguenti al percorso di messa in equilibrio economico gestionale di questo “prestigioso Centro di produzione culturale”… “nessuno verrà licenziato nessuno resterà senza lavoro…””.
Si è assistito, secondo i sindacati, “a un vero e proprio ”omicidio scientifico”, prima con la soppressione di una espressione artistica importante e fondamentale per la produzione Lirico Coreutica (il corpo di ballo Maggio Danza), ora con l’eliminazione dei ballerini rimasti in organico in antitesi a quanto legislativamente definito di “razionalizzazione delle masse artistiche””.
La richiesta al Ministro? Eccola: quella che la decisione “così drastica” venga cancellata e che al contempo si mettano in campo tutte le possibili soluzioni per il mantenimento dell’occupazione e identità professionale all’interno della Fondazione.