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Milo-tauro: poesie di Milo Rossi Cultura

“Vagherò
nel labirinto dei tuoi occhi
come un eterno Minotauro”
(Milo Rossi)

 “Milo Rossi è un poeta autentico, schivo e ritroso come esserenelmondo, quanto generoso ed estremo nel fare e nel dire poetico” scrive Maria Rita Montagnani nell’introduzione a Milo-tauro, raccolta di poesie di Milo Rossi, e aggiunge: “I suoi temi, sia che riguardino la vita, l’amore, la follia, sono sempre pervasi da un pathos amaro e appassionato e innervati da un esistenzialismo lucidissimo e malinconico, tendente al notturno.”

Le poesie di Milo Rossi sono state pubblicate in cataloghi e riviste d’arte e lette all’interno di eventi artistici e mostre. Il suo ultimo progetto teatrale My-YSTERIA – la follia della poesia, la poesia della follia (di Maria Rita Montagnani) si sviluppa attraverso una contaminazione d’arte, musica e danza.

Chi è Milo Rossi?

Me lo chiedo spesso anch’io, ah, se lo sapessi. Ma per fortuna in fondo nessuno di noi sa chi è veramente”, tutta l’esistenza si impiega a fare ipotesi su stessi e così non si finisce mai di cercarsi. E di cercare. Diciamo che posso dire ciò che non sono, non sono uno interessato alla tiritera della vita così come ce la raccontano, ma che ha bisogno di immaginarla e di inventarla ogni giorno. A volte convivo con me come un estraneo, altre volte come un amico fraterno, a volte semplicemente condivido con me stesso l'(in)quieto vivere.

Da quanto tempo scrivi poesie?

Francamente trovo una cosa irrilevante da quando un poeta inizia a scrivere, se mai per me è importante da quando uno inizia ad esser poeta, il che non sempre coincide con lo scrivere poesie. Questo mio breve pensiero poetico, penso riassuma compiutamente la mia risposta:
“Era nato poeta, sua madre nel partorirlo gli aveva infilato la vita alla rovescia”.

Scrivere fa parte della tua pratica quotidiana, scrivi anche altri tipi di contenuti (narrativa, saggistica,ecc.)?

Forse lo è per uno scrittore, ma per il poeta è diverso.
Il poeta obbedisce a un dèmone più che a una pratica quotidiana. E quando il dèmone arriva, arriva. Può essere nei momenti più impensati. Oppure possono passare giorni e giorni senza scrivere un verso. A volte anche mesi. Narrativa e saggistica fanno parte di quelle “creature di fondale” che forse un giorno verranno alla luce. Per ora sono nei cassetti.

Cosa stimola la tua creatività? Cosa ti spinge a scrivere?

Dipende da dove si pesca. Si può pescare nello stagno della memoria, nel lago del cuore o nel mare della solitudine. Non c’è stimolo più grande del silenzio. È il silenzio che spinge anche a scrivere. Per muovere le acque e creare cerchi.

Il tuo lavoro nasce dall’impulso a scrivere o dal desiderio di comunicare?

Nasce innanzitutto dal desiderio e dal bisogno di comunicare con me stesso. È dal particolare che la poesia deve partire per diventare universale. È così che ognuno può trovare anche se stesso quando la legge.

Quale delle tue poesie ci proporresti e perché?

Ho scritto molte poesie sull’amore, altre sulla vita e altre ancora sulla morte.
Non me la sento di proporne una anziché un’altra. Faccio prima a proporre il mio libro “Milo-Tauro”, per chi volesse immergersi nel mio mondo. Calarsi nel mondo di un poeta significa fare un’altra esperienza del mondo. È un allargare i propri confini, se la poesia è vera.

Vuoi continuare a scrivere e pensi di pubblicare altre tue cose?

Eh, questo non dipende da me ma dalla Poesia! Poiché molto umilmente la servo, sono sottoposto ai suoi voleri, anche ai suoi capricci, ma anche al suo destino. Sì, prossimamente penso che pubblicherò un altro libro, ho materiale poetico per altre raccolte. (Il raccolto finora è stato buono, poi non si sa).

Quali sono le motivazioni, le spinte, i condizionamenti, i limiti e le conseguenze di essere un poeta oggi?

Sono tutte cose necessarie per un poeta, persino i limiti e i condizionamenti permettono ad esso di trovare modi e forme per superarli. La libertà non è mai gratuita, bisogna sapersela conquistare anche e soprattutto tra mille difficoltà e ostacoli. Essere un poeta oggi è : “come bere un liquore velenoso e inebriante da un bel calice sbeccato”. Succhi l’essenza della vita col rischio di ferirti.

Quali progetti hai in cantiere?

Direi che ho più progetti che cantieri. Anche il cantiere nasconde il rischio di un fallimento e può rimanere tutto fermo da un momento all’altro. Mentre i progetti assomigliano tanto ai sogni. Infiniti. A volte irraggiungibili. Ma va bene così.

Si conclude così l’intervista a Milo Rossi, un’intervista a distanza, tramite interposta persona, perché Milo, nascosto dietro al suo velo virtuale, non ama svelarsi al mondo e preferisce l’anonimato.

“Mi sorridono
gli alberi neri,
perché sono
come loro.
Pensiero
nero e oro”.

“Dove vuoi che ti porti?
Disse il vento all’anima.
E lei gli rispose:
portami a tremare.”

“Solo e storto
come una luna
a soqquadro
sopra una lavagna nera”

Poesie tratte da: Milo-tauro, Milo Rossi, Editore: Youcanprint, 2013

L’immagine di copertina è di Marta Della Croce, L’angelo caduto (particolare). Olio su tela, 50×70, 2007

 

 

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