
Firenze – Grande commozione e dolore a Danzainfiera 2023 per la scomparsa di Maurizio Costanzo. Il mondo del ballo ha appreso la notizia proprio nella giornata inaugurale della rassegna nella Fortezza da Basso di Firenze.
Massimo Romeo Piparo è visibilmente toccato: “Costanzo sta allo spettacolo come il latte alla panna. Ha fatto la storia del nostro mestiere ed è una persona che ha sempre, fino all’ultimo giorno, dimostrato un grandissimo interesse, una grandissima forza di volontà nel tenere alto il livello del racconto del nostro mestiere”. E aggiunge: “Io non c’ero, ma come Sistina posso dire che il Costanzo Show iniziò lì. Mi sarebbe tanto piaciuto farlo concludere lì. Una persona che rimarrà nella nostra storia, soprattutto per il suo sorriso e la sua benevolenza”.
Carolyn Smith, commossa, afferma: “Mi dispiace tantissimo. Lo considero un pilastro, non solo italiano, ma internazionale. Maurizio era un grande, grande giornalista. Uno che ha fatto tante cose, che tanti neanche sanno perché molte le faceva dietro le quinte. È stato, come dicono in inglese, il backbone, la spina dorsale del giornalismo e della televisione italiana. Mi dispiace tantissimo. Ancora non mi rendo conto che ho accolto questa notizia della sua morte qui, durante il primo giorno di Danzainfiera. Abbiamo perso un pezzo di storia. E non so chi potrebbe raccogliere la sua eredità oggi”.
Un’incredula e scossa Rossella Brescia, commenta :”Un dolore grande, troppo grande per dire qualsiasi cosa. Ho iniziato con lui. E oggi questa giornata è diventata terribile”.
Nino Graziano Luca, coreografo del film Disney “Rosaline”, raggiunto in aula dalla notizia: “La scomparsa di Maurizio Costanzo suscita in me un grandissimo dolore. Ho avuto l’onore di essere suo ospite in più di un’occasione e non c’è dubbio che per noi italiani lui resterà il re del talk show, del salotto televisivo. Ma sicuramente era molto di più: un grande giornalista, curioso, sempre attento ai dettagli, alle sfumature, alle pause nelle quali cogliere una domanda ulteriore che potesse far emergere spesso l’aspetto umano del protagonista che aveva davanti a sé”.