Mps riprende quota e prepara un segnale forte per i mercati

Siena – I titoli MPS hanno ripreso oggi quota, con un più 4,08% che li ha portati vicini ai 28 centesimi ad azione. A ridare un po’ d’ossigeno alla banca senese da tempo nella bufera ci sono state indiscrezioni secondo cui il management e il governo starebbero lavorando attivamente per portare l’istituto fuori della palude. Secondo Il Sole 24 ore,  Rocca Salimbeni  starebbe mettendo a punto un piano  che consentirebbe di vendere, nell’arco di poche settimane, i crediti deteriorati che l’Eurotower le ha chiesto di smaltire entro il 2018.

Parallelamente intenderebbe puntare anche sulla garanzia pubblica per un nuovo aumento di capitale che sarà indispensabile soprattutto dal momento che ci si attende a un esito negativo degli stress test che la BCE renderà noti a fine mese. Secondo il quotidiano MPS intende dare rapidamente un sagnale forte ai mercati, con un piano che prevede anche una serie di cessioni, come quella della piattaforma per la gestione dei crediti deteriorati che potrebbero già essere definite entro le due prossime settimane.

Sarà allora possibile avere un’idea più precisa del fabbisogno di capitali freschi necessari per rimetterla in sella, si spera questa volta in modo definitivo. MPS ha bruciato negli ultimi tre anni 8 miliardi raccolti sul mercato con due aumenti di capitale e ora ha una capitalizzazione ai minimi storici che non arriva agli 800 milioni di euro. Finora gli analisti valutano la manovra aggiuntiva attorno ai 3-4 miliardi di euro. La garanzia pubblica per lanciare la nuova manovra deve ora essere concordata con Bruxelles. “Il dialogo del governo con le autorità europee è continuo su tutte le misure di intervento ammesse” ha fatto sapere oggi il ministro dell’economia Padoan.

Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco  ha auspicato “interventi decisi che diano in tempi brevi un segnale di inversione di tendenza e possibili misure di sostegno” allo scopo di allentare le “recenti tensioni che si sono pesantemente riflesse sui corsi azionari”.

Ieri l’ad di MPS, Fabrizio Viola aveva indicato di star lavorando “intensamente con le Autorità per individuare in tempi brevi una soluzione strutturale definitiva degli NPL”, i non performing loans che la banca deve smaltire. Con una lettera inviata prima dell’esito di Brexit, la BCE ha chiesto di accelerarne lo smaltimento riducendo entro tre anni di 10 miliardi i 47 miliardi di sofferenze, di cui 24 nette, che gravano sul suo bilancio.

Secondo una simulazione compiuta da un’importante casa d’affari, se MPS cedesse i 10 miliardi di NPL al 30% del loro valore nominale, l’impatto negativo sarebbe assai inferiore alle cifre circolate nei giorni scorsi, e non dovrebbe superare i 2-300 milioni di euro . Ubi intanto ha fatto sapere oggi che con soli 10 miliardi di sofferenze, la banca senese potrebbe diventare interessante.

Secondo altre notizie stampa infine un’ispezione della BCE sarebbe in corso a Siena. Il team di Eurotower sarebbe affiancata da funzionari della vigilanza della Banca d’Italia.

 

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