
Firenze – “Il tema non è incontrare uno, due, tre manifestanti dopo quello che fanno nelle nostre città, lo abbiamo sempre fatto. Incontrarci ha senso se abbiamo proposte concrete, al posto di attacchi e proteste ideologici che mettono a repentaglio il nostro patrimonio artistico”. Lungo, particolareggiato, pieno di dettagli e con un grande afflato ideale. Il sindaco Dario Nardella in consiglio comunale ha voluto rispondere anche ad alcuni sospetti che gettano ombre sulla tempestività delle immagini circolate nel momento dell’ormai celeberrimo momento dell’annaffiatura con la vernice della facciata di Palazzo Vecchio da parte di due esponenti di Next Generation venerdì 17 marzo, ricorrendo a un discorso lungo circa un’oretta all’aula consigliare, approfittando della relazione circa il ritiro delle deleghe all’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re, cui dedica circa una decina di minuti. Niente di nuovo, sotto questo profilo, se non la sottolineatura (ennesima) che fra assessori e Sindaco esiste un rapporto fiduciario che, una volta venuto meno questo, ciò richiede per sua natura l’interruzione. Circa il casus belli, l’apertura personale di Cecilia Del Re al ritorno del dibattito della tramvia dal Duomo, la questione secondo il sindaco è di merito e di metodo: di merito, perché “le decisioni sono prese” e il piano non andrà certo ridiscusso, di metodo “perché nessuno era a conoscenza”, nè giunta nè sindaco, di quanto avrebbe detto l’ex assessora.
Ma è sulla questione del placcaggio agli attivisti di Ultima Generazione che il sindaco si dilunga spiegando ampiamente i fatti e si difende dai sospetti, facendo anche un annuncio: Firenze è e sarà la grande capitale dell’impegno sul fronte climatico e della cultura. A questo proposito lancia l’intenzione di organizzare, alla fine dell’estate, verso settembre, un confronto di livello nazionale tra le istituzioni locali, le città, i movimenti ambientalisti le nuove generazioni su “impegni concreti non idelolgoci che riguardano la tutela della natura e la tutela della cultura. Lo realizzeremo a Firenze, qui, a Palazzo Vecchio, un appuntamento con i sindaci, con gli stakeolders, con il mondo che si impegna nella difesa dell’ambiente per definire un’agenda comune con punti concreti sul doppio boeittivo. Ho già avuto modo di parlare di questo – prosegue Nardella – con i sindaci Gualtieri di Roma, Beppe Sala di Milano, Stefano Lorusso di Torino, Gaetano Manfredi di Napoli, Antonio De Caro di Bari, Matteo Lepore di Bologna, che mi hanno prontamente dato piena adesione per questo incontro a Firenze. Già nei prossimi giorni, inviterò a Palazo Vecchio i principali referenti delle più importanti organizzazioni che si impegano sul fronte della lotta all’emergenza ambientale”.
Circa i sospetti espressi sulla veridicità del blitz, Nardella non è disposto a lasciar correre, anzi. “Ho sentito dire con grande stupore da alcuni esponenti politici – dice- che i dimostranti, la vernice, i vigili del fuoco, gli agenti della municipale, i restauratori, i fotografi, i turisti indignati, sarebbero stati tutti una messinscena”.
“Questo commento, espresso anche da rappresentanti delle istituzioni, è ridicolo, meschino e offensivo. Al limite della diffamazione e, secondo il mio punto di vista, probabilmente perseguibile”. Un sospetto che “offende l’amministrazione, la municipale, turisti e passanti. Offende i giornalisti e la città. Vergogna, vergogna, vergogna”, esclama.
“Come risulta dalla relazione della municipale – continua, concludendo sul punto – nessuno di noi era a conoscenza né della presenza dei manifestanti, né dei giornalisti. I quali del resto, sono tutelati dal diritto di cronaca. Anzi, ringrazio i giornalisti per il lavoro svolto, finalizzato anche a documentare l’accaduto. Io li ringrazio”.