
La prima parte è infatti costituita dal balletto Il Mago di Oz, nuova creazione di Francesco Ventriglia, tratto dall’omonima fiaba di Lyman Frank Baum (The Wonderful Wizard of Oz, 1900), che racconta il viaggio onirico che la piccola Dorothy compie per diventare donna. Nella moderna fiaba coreografica il sonno profondo del coma sostituisce l’uragano ma ugualmente la protagonista trasforma le persone che sono nella sua stanza d’ospedale nei personaggi di un paese, Oz, che le insegneranno a trovare la realizzazione dei suoi sogni.
La coreografia mette in luce la versatilità dei danzatori di MaggioDanza e offre ai piccoli danzatori che partecipano alle produzioni di Maggio Bimbi, l’occasione di prendere parte ad una produzione ufficiale della compagnia. I fantasiosi costumi di Gianluca Falaschi si intonano alla grazia quasi infantile della musica di Francis Poulenc (tra cui la Sinfonietta, Les Biches, l’Allegretto malinconico per flauto e pianoforte) eseguita dall’Orchestra del Maggio Musicale sotto la direzione di Andriy Yurkevych. A seguire il Gianni Schicchi di Giacomo Puccini in forma semi-scenica, diretto dal palermitano Gaetano d'Espinosa con la regia, le scene e i costumi di Mario De Carlo. Atto unico del 1918, ambientato nella Firenze nel 1299, ed ispirato al XXX canto dell’Inferno dantesco, Schicchi è un’opera cara al pubblico fiorentino, divertente e comica, in cui spicca la celebre aria O mio babbino caro, cantata da Lauretta innamorata di Rinuccio. I cantanti sono quelli del Corso di Alta Formazione per Cantanti Lirici, i costumi realizzati dalla Fondazione Cerratelli, con la partecipazione degli allievi del progetto Opera Futura ispirati ai bozzetti originali di Galileo Chini, della prima assoluta dell’opera pucciniana, andata in scena al Metropolitan di New York il 14 dicembre del 1918.