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Notti dell’Archeologia, in scena ad Artimino “Le donne all’assemblea” Notizie dalla toscana

Firenze – Gli studenti del Michelangiolo recitano la commedia di Aristofane sotto le stelle, per il museo etrusco di Artimino.

Lo spettacolo, realizzato nell’ambito delle Notti dell’archeologia 2015 – manifestazione promossa da Regione e Amat associazione dei musei archeologici toscani – , è in programma ad Artimino domani sera 30 giugno alle 21, nel parco della Villa medicea La Ferdinanda. Reduce da un autentico successo in Sicilia al Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani, il gruppo teatrale del liceo classico Michelangiolo di Firenze porta in scena per il Museo Archeologico di Artimino la commedia di Aristofane “Le donne all’Assemblea“. Stanche del governo degli uomini, che ha condotto la città alla rovina, le donne ateniesi al comando di Prassagora decidono d’impadronirsi del potere. All’alba, uscite furtivamente di casa, dove lasciano nel sonno i mariti, si travestono da uomini  e così vestite si presentano all’assemblea e, essendo in maggioranza per l’assenza degli uomini sempre ritardatari, riescono a far votare una legge che affida il governo alle donne: il colpo di stato è fatto.

Nel cast del Michelangiolo una trentina di studenti. L’insegnante Claudia Snijder è alla testa del progetto, con Lucia Palermo che ha curato la regia e l’adattamento teatrale, Chiara Prina che ha creato la coreografia, Anna Innocenti responsabile della danza e Monica Petrelli, maestra di coro. I costumi sono stati realizzati dai ragazzi del Liceo Artistico di Porta Romana.

L’evento, organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Carmignano (assessore Fabrizio Buricchi) grazie alla collaborazione dello stesso liceo Michelangiolo e di Artimino spa (l’azienda che gestisce villa La Ferdinanda), è un esempio di interazione tra il Museo diretto da Maria Chiara Bettini e un istituto scolastico che fa dello studio dell’antichità classica l’aspetto centrale. .

Le donne all’Assemblea.  Fu messa in scena ad Atene nel 392 a.C., dopo la disfatta militare e la fine della potenza politica della città, dopo la rovina dell’economia e del commercio cittadino, nei tentativi di un’impossibile ripresa e nei disagi di una nuova guerra. Così amara sotto la comicità delle situazioni, mostra il completo sbandamento politico e morale di questa grande città greca. Tra gli uomini politici non vi sono più figure di rilievo degne di essere attaccate dalla satira politica sulla scena, per cui il coro tace o quasi.

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