
Il sito “Stormfront” – Dopo il caso “Holy War”, spunta un altro sito xenofobo e razzista contenente una lista di obiettivi sensibili di origine semita. Si chiama “Stormfront”, e questa volta include gli indirizzi e i numeri di telefono di attività attribuite a cittadini italiani di origine ebraica. Nella città labronica, chiamata la “Livorno ebraica”, vengono indicati gli indirizzi della Comunità ebraica, di una scuola materna e di una macelleria kasher.
Il precedente di “Holy War” – Nei giorni scorsi aveva fatto parlare di sé il sito di Holy War (letteralmente Guerra Santa, http://holywar.org/ ), sul quale adesso sta indagando la digos di Firenze. Il dominio raccoglie una serie di cognomi di privati cittadini catalogati come “cognomi spagnoli a Livorno”. Oggetto della lista anche più di 150 docenti, fra i quali 5 professori fiorentini indicati come “devoti di Israele”. Il questore Francesco Zonno ha disposto un rafforzamento dei controlli sugli obiettivi potenzialmente più sensibili.
La condanna di Livorno – Il presidente della Comunità ebraica livornese Samuel Zarrugh ha paragonato i due siti alla propaganda nazista, come quella «di Goebbels», volta ad armare «le mani di chi poi compie stragi e attentati». Secondo Zarrugh i domini sospetti «dovrebbero essere tutti oscurati». Unanime anche la condanna delle istituzioni livornesi. È delle ultime ore una nota diramata dalla Prima commissione del Consiglio Comunale di Livorno, quella deputata agli Affari Istituzionali, nella quale viene espressa «solidarietà e vicinanza» alla comunità ebraica. La Commissione ha espresso una «ferma condanna alla diffusione della cultura antisemita chiedendo un risveglio della classe politica e dell'intera società, teso ad una coesione sociale tra religioni e culture diverse ma unite dalla volontà di rifiutare e l'antisemitismo e la violenza».