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Nuove assunzioni e appalti, il conflitto sta nella variazione di bilancio Breaking news, Cronaca

Firenze – Presentata la variazione di bilancio in consiglio, che dà il via libera. Ma è dalla segnalata criticità che riguarda la diminuzione delle risorse per il nuovo appalto delle biblioteche, come hanno spiegato con una lettera inviata ai consiglieri i sindacati di base (https://www.stamptoscana.it/tagli-allappalto-biblioteche-a-rischio-occupazionale-i-lavoratori-in-servizio/), che la discussione prende il via. La diminuzione è stata quantificata da Cobas e Usb, e passa da 14 milioni in 4 anni a 12 milioni di euro, sempre in 4 anni. In concreto, si tratterebbe di 500mila euro in meno all’anno. Ma su questa questione, l’assessore Gianassi nega subito: “Non ci sono riduzioni di risorse per le biblioteche”. Ma viene il dubbio che non si stia parlando della stessa cosa. Vale a dire: le risorse generali sulle biblioteche comunali non cambiano, ma le risorse per il nuovo appalto sì. E allora, ha ragione l’assessore;  500mila euro (l’anno) sono tolti all’appalto, non alle biblioteche. La distinzione però non è da poco, perché questo scatena un problema, vale a dire che si rischia di innescare la famosa “guerra fra poveri”. A meno che non si dichiari che le nuove assunzioni comprenderanno anche i lavoratori degli appalti, che altrimenti, al calo di risorse, perdono il lavoro. Ed è questo, il punto su cui chiedono chiarezza i sindacati di Base.  Sembrerebbe un meccanismo di portata “particolare” rispetto al respiro generale della variazione di bilancio votata oggi in consiglio, ma la portata è invece generale.

“Una nota di allarme è girata in queste ore sulla variazione di bilancio in votazione nella seduta odierna del consiglio comunale: purtroppo la riteniamo fondata, perché l’Assessore ha esplicitamente detto di non essere in grado di garantire la tenuta dei livelli occupazionali e salariali negli appalti che andranno a rinnovarsi nel 2022 – dice sul tema appalti il consigliere Dmitrij Palagi (spc) – ci è stato detto che ci sarà la stessa copertura di questo anno: ma quindi non ci saranno adeguamenti salariali per il futuro?Il timore – legato anche a un ordine del giorno del Partito Democratico – è che si usi la bandiera delle nuove assunzioni del pubblico (magari coprendo a malapena i pensionamenti) per giustificare tagli su chi da anni garantisce i servizi esternalizzati? Ci faremo mettere per scritto le risposte alle domande su quali siano le garanzie per un “comparto” verso cui le garanzie erano state date da un assessore che non c’è più e una dirigente che ha raggiunto la pensione. E cercheremo di capire anche se nulla è cambiato per il servizio di caffetteria di Palazzo Vecchio, ancora chiuso, nell’indifferenza di troppi gruppi consiliari”.

In concreto, le evidenze sono le seguenti. Il prossimo appalto lo si farà con gli importi messi a bilancio. Dunque, ad ora, i 12 milioni messi a bilancio potrebbero non bastare per un “buon appalto”. Perchè? Facendo i conti infatti, le risorse, sulla carta, non sono sufficienti neppure per fare un appalto alle stesse condizioni del presente. Dunque, come si fa? La riduzione dell’appalto rende inevitabili due conseguenze: da un lato, i lavoratori che perdono il posto, dall’altro, come deciso, che altri lavoratori vengano assunti. Questa volta direttamente. Qualcuno viene sacrificato; chi sia, è nei fatti.

La discussione procede. Parlando in generale della delibera di variazione di bilancio, che ha avuto il via libera dall’assemblea, l’assessore Federico Gianassi spiega: “Chiudiamo in pareggio anche il 2021 superando tutte le difficoltà che anche quest’anno ha causato il covid – ha detto Gianassi in aula–  in due anni di pandemia sono mancati 240 milioni, ma abbiamo mantenuto l’equilibrio di bilancio senza tagli, difendendo tutti i servizi ai cittadini e potenziando le risorse per gli investimenti. È la prova di un bilancio sano e solido costruito e difeso con la competenza delle nostre strutture tecniche e con la determinazione politica del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale che collaborando hanno raggiunto un traguardo che in alcuni momenti era sembrato impossibile”.

Con la delibera, “vengono garantiti gli equilibri di bilancio dell’ente e confermati investimenti e servizi preventivati nei mesi scorsi. Confermati anche gli sforzi in scuola, sociale, verde, sport, cultura. Nonostante alcune minori entrate per effetto del periodo pandemico ci sono maggiori entrate derivanti da dividendi delle società partecipate, da trasferimenti dello Stato compensativi e risparmi per razionalizzazione delle spese di funzionamento”.

Inoltre, viene anche approvato, dopo lunga discussione, un ordine del giorno che impegna la giunta a ampliare ancora le assunzioni necessarie per fare muovere la macchina comunale, ad ora come noto, profondamente deficitaria di personale. Nell’attuale variazione di bilancio, le risorse messe per dare risposta a questo bisogno, corrispondono a 7 milioni, “il massimo che si poteva fare in questo momento”, come dice il presidente della commissione bilancio Fratini. Ma l’odg approvato permette di aggiornare ancora, alle prossime occasioni utili, le risorse per il piano occupazionale lanciato dal Comune (secondo l’assessore al personale Martini, si possono prevedere centinaia di assunzioni a breve medio termine). Tuttavia, il buon principio dell’assunzione diretta verso cui dichiara di orientarsi la giunta, potrebbe paradossalmente comportare il sacrificio dei lavoratori degli appalti, come è stato messo in evidenza dal caso, che rischia davvero di diventare simbolico, dell’appalto biblioteche. Il vero problema è, alla fine, che, tagliare le risorse degli appalti da un lato (e dunque posti di lavoro) e dall’altro assumere direttamente altri operatori, di fatto, non può far altro che scatenare una vera guerra fra poveri. Ed è un principio davvero generale, un baco che rischia di inficiare una variazione di bilancio figlia di un disegno politico che ha come obiettivo, fra tante altre cose, di tornare ad assumere nel pubblico, e ad assumere “bene”.

 

 

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