
Roma – L’Associazione Associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamenot sessuale (Andoos) stigmatizza l’episodio e bacchetta anche il premier Matteo Renzi, chiedendogli di dare un segnale, considerato che il fatto è avvenuto proprio nella sua Firenze.
L’Andoos, la più grande associazione italiana Lgbti con 140.000 iscritti, stigmatizza le espressioni di matrice omofoba contro l’artista Mika apparse a Firenze su manifesti pubblicitari che annunciano il suo concerto del 30 settembre al Mandela Forum di Firenze. . Ad esprimere tutta l’indignazione per l’increscioso episodio è il presidente nazionale Mario Marco Canale che in una nota commenta l’episodio e rivolge anche un appello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, perché intervenga immediatamente a conferma di come il capoluogo toscano sia una terra di cultura ed integrazione sociale e non certo espressione di discriminazione ed intolleranza come si evince da questa sconcertante vicenda.
“L’insulto omofobo ricevuto dal cantante Mika, che si è visto imbrattare il 9 agosto due manifesti del suo prossimo concerto a Firenze con la scritta “Fròcio” rappresenta molto bene il clima di intolleranza che sta montando negli ultimi mesi nel Paese – afferma Canale – nonostante la bella risposta del cantante, a cui va la massima solidarietà di Anddos, l’episodio cade ancora una volta nel silenzio della politica e delle istituzioni. Sarebbe opportuno e anche doveroso, che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rompa questo tabù, vista anche la sua consueta prontezza sui social network e considerando che il fatto è avvenuto nella sua Firenze. Per tutte quelle persone, dai politici ai cittadini, ancora convinte che infierire contro i “froci” non sia una cosa grave, sarebbe certamente un segnale importante”.
Il cantante ha risposto sui social all’insulto omofobo “avete ragione #RompiamoIlSilenzio” e pubblicato la foto del poster su Instagram e su Twitter scrivendo: “Non ho paura di chi mi discrimina. Nessuno deve averne. L’amore fa quel che vuole”. Nella giornata del fatto il sindaco di Firenze Dario Nardella è subito intervenuto facendo rimuovere il “manifesto imbrattato da vigliacchi”, esprimendo la sua solidarietà al cantante via Twitter rilanciando “#firenze non è omofoba ma città aperta #RompiamoIlSilenzio”.
“La musica, come tutte le espressioni artistiche, può essere messaggera importante di valori quali il rispetto, la libertà, l’integrazione sociale, il pluralismo di idee e identità: quella scritta è, pertanto aggiunge l’avvocato Antonio Bubici – un insulto alla cultura e all’intelligenza, specchio di un Paese che non sa ancora educare alle differenze e non sa contrastare l’ostilità, l’insulto e la violenza”.
L’educazione alle differenze deve, pertanto, partire nelle scuole – conclude la nota di Andoos – oltre che nelle famiglie, con campagne mirate di sensibilizzazione contro le discriminazioni, affinché omofobia ed intolleranza non diventino un fenomeno di emulazione tra i ragazzi.