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Palestina, strategie per la pace e per il rispetto reciproco Opinion leader

Si tratta del primo sito palestinese inserito nella lista ed era già un’anomalia che i grandi santuari della Cristianità non avessero un riconoscimento che ora rafforza l’identità palestinese e la storia che custodiscono. Ma l’importanza della decisione del Comitato per il Patrimonio mondiale va ancora oltre. Si tratta di un implicito ma ben chiaro segnale lanciato a chi in Israele ragiona in termini di muri e di occupazione nei rapporti con i palestinesi e puntuale è, infatti, arrivata la bocciatura del governo Netanhyau e  degli Stati Uniti, colpiti sul vivo da una procedura d’urgenza che in qualche modo ha enfatizzato i rischi che quei monumenti corrono a causa della politica di Gerusalemme.

Al contrario, sono questi gli strumenti che possono contribuire ad aprire la strada all’obiettivo che vogliamo raggiungere, cioè il rispetto reciproco fra due stati indipendenti. Uno strumento di pace è il dialogo interculturale, e sta qui tutta la portata della decisione dell’Unesco. L’altro è rappresentato dalla cooperazione, ed è questa la strada che stiamo seguendo in Toscana e che sta dando buoni frutti. In particolare il sistema delle aziende dei servizi pubblici ha avviato due progetti che hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della vita proprio nei territori di Betlemme e di Hebron. Il primo riguarda l’approvvigionamento idrico, si chiama AquaPal e organizza la cooperazione fra le aziende del settore idrico toscane con più di 30 Comuni dell’area di Betlemme in Palestina per la costituzione di un’unica azienda di distribuzione dell’acqua potabile. E’ un caso di esportazione virtuosa del modello toscano in un Paese in cerca di sviluppo, così come lo è il Progetto Hebron il cui obiettivo è quello di sostenere le autorità locali per lo sviluppo di un processo di smaltimento dei rifiuti solidi sostenibile per l’ambiente e andare incontro alle esigenze della popolazione del governatorato di Hebron nonché di quello del governatorato di Betlemme in Palestina (circa 700.000 persone).

Fra la Toscana e la Palestina negli ultimi mesi c’è stato un intenso scambio di delegazioni in vista della realizzazione dei due progetti, i quali mentre certificano il buon lavoro fatto dalle nostre realtà territoriali con il tesoro di know how e di esperienza che abbiamo accumulato, avranno l’effetto di alleggerire le tensioni che inevitabilmente si acuiscono di fronte alle difficoltà dell’esistenza quotidiana. E accresceranno la consapevolezza di un popolo.

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