Parigi – Dopo una lunga odissea il manoscritto autografo delle “120 giornate di Sodoma”, la prima grande opera scritta dal marquis de Sade nel 1785 mentre era detenuto alla Bastiglia, potrebbe a breve trovare pace nelle collezioni della BNF, la biblioteca nazionale di Francia. E’ almeno quello che si augura il ministero della Cultura d’oltralpe che ha appena lanciato vibrante un appello a sponsor e mecenati perché l’operazione possa andare in porto.
L’obiettivo è finanziariamente assai impegnativo. Il manoscritto infatti si sta rivelando come uno dei più cari della storia dal momento che va sul mercato a 4,5 milioni di euro, poco meno della Bibbia di Gutenberg: una delle 180 copie del primo libro stampato con caratteri mobili di piombo nel 1450 era stato venduto a 4,6 milioni di euro nel 1987.
Assieme alle “120 giornate di Sodoma,” la BNF vorrebbe anche assicurarsi, per 900.000 euro un insieme di manoscritti autografi di André Breton tra cui lo storico “Manifeste du surréalisme”, altra pietra miliare della letteratura francese.
Il manoscritto delle “120 giornate di Sodoma” è un rotolo formato da centinaia di foglietti larghi 12 cm incollati e arrotolati per essere infilati in un astuccio per poterli dissimulare piu` facilmente. L’opera era stata scritta da Sade tra il 22 e il 28 novembre 1987 mentre era imprigionato alla Bastiglia dove era stato rinchiuso per la sua vita ritenuta dissoluta
Prima della Bastiglia, nel 1772 lo scrittore e filosofo libertino era stato arrestato in Savoia, per ordine del re di Sardegna, e imprigionato nel forte di Miolans da cui era riuscito a evadere corrompendo i suoi secondini. Complessivamente lo scrittore, cui si deve il termine “sadismo” ha trascorso dietro le sbarre ventisette anni sui settantacinque che è durata la sua vita per poi morire in un asilo per matti a Charenton, vicino a Parigi, nel 1814.
Secondo il ministero della cultura, il rotolo era “probabilmente stato scoperto durante il saccheggio della Bastiglia o della sua demolizione prima che la sua traccia non venisse persa praticamente fino alla sua pubblicazione nel 1904 ad opera dello psichiatra Iwan Bloch. Nel 1929 era stato ricomprato da Charles de Noailles. Nel1982 era stato rubato a Nathalie de Noailles, poi venduto a un collezionista svizzero per poi fare ritorno in Francia nel 2014”. Ad acquistare il “rotolo di Sade” era stato un uomo d’affari francese Gerard L’Heritier che aveva puntato su autografi – lettere e manoscritti – per far soldi. La sua società, ora fallita, l’Aristophil, proponeva investimenti ad alto rendimento grazie all’acquisto di preziose carte che rivendeva a caro presso.
Per allargare la sua clientela, aveva ideato un sistema di indivisioni per cui si poteva comprare una lettera di Napoleone intera o anche solo in parte. I manoscritti acquisiti rimanevano poi nella sua “banca” in attesa di trovare nuovi acquirenti. Il suo sistema aveva attirato migliaia di finanziatori allettati dalla promessa di un rendimento dell’8%. Così nel suo “portafoglio” erano entrati autografi del tutto il Gotha della storia e della letteratura francese. Nonostante il successo e anche una vincita alla lotteria di 169 milioni i cui 35 milioni iniettati in Aristophil, la società deve chiudere i battenti e rimettere sul mercato il prezioso bottino che viene messo all’asta per risarcire le 18.000 persone che avevano creduto nel sistema e avevano investito le loro economie. Per impedire che il prezioso rotolo e il manifesto del surrealismo scomparissero nel nulla, nel 2017, li aveva dichiarato “tesoro nazionale”.
L’opera letteraria del “divino marchese”, dopo anni di quasi clandestinità, è stata “riabilitata” da Apollinaire ma ci sono ancora voluti anni prima che un editore , Pauvert, avesse il coraggio di pubblicarla negli anni ’50, non senza noie giudiziarie. Dal 1990 non è più tabù e figura nella prestigiosa collana della Pléiade. A conferma della sua totale riabilitazione vi ora la caccia ai 4,5 milioni per il suo manoscritto.