
Firenze – Primavera del 1943, a Napoli. In una mattinata di sole, il suono lacerante delle sirene: c’è il pericolo di un nuovo bombardamento.
In uno scantinato che fa da rifugio improvvisato per proteggersi dalla morte che viene dal cielo. In un angolo del locale una statua della Madonna Immacolata, davanti alla quale brilla qualche lumino. Ed è qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, perché le persone vanno a confidarsi con lui, secondo una consolidata tradizione popolare. Poco dopo arriva il brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha sgozzato nel sonno il marchese di Roccafusca, un ricchissimo nobile il cui palazzo si trova a poca distanza e nel quale la ragazza faceva la cameriera.
Nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, mentre la possibile morte diventa sempre più vicina, il dialogo tra i tre si fa sempre più profondo e serrato. Qui apprendiamo in maniera frammentaria cosa è realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché Bambinella si trasformerà in avvocato difensore e Maione nell’accusa di un processo che vedrà nella statua di gesso un giudice silenzioso e tuttavia accorato.
Fino al 19 marzo va in scena al Teatro della Pergola di Firenze Mettici la mano, la nuova commedia scritta da Maurizio de Giovanni e diretta da Alessandro D’Alatri, con Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra. Un progetto che nasce quasi come una costola de Il commissario Ricciardi, in contemporanea con l’uscita su Rai 1 della seconda stagione della fiction.
Il brigadiere Maione e il “femminiello” Bambinella, interpretati, in teatro come in tv, rispettivamente da Milo e da Falivene, incontrano il pubblico per la prima volta dal vivo, accompagnati dalla giovane Melina di Mirra, straordinario sguardo sul sacrificio femminile in una Napoli devastata dal nazifascismo e martoriata dai bombardamenti, ma mai priva della sua carica di umanità e di amore per la vita.
«Le esplosioni, sempre più vicine, terribili e minacciose, accompagneranno – spiega Maurizio de Giovanni – la comprensione della realtà e una serie di riflessioni, da differenti punti di vista, sulla vita, sulla morte, sulla famiglia, sulla giustizia e sulla fede in Dio. E anche – continua lo scrittore – in merito alla fame, allo stato di necessità e all’arroganza del potere. Maione, Bambinella e la loro strana, assurda amicizia a distanza di dieci anni dall’ultima volta che li abbiamo incontrati con Ricciardi, a confronto col momento più buio e terribile della «Maione e Bambinella – afferma Alessandro D’Alatri – sono due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi a indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. Medesimi sono i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene. Una garanzia artistica in equilibrio tra dramma e commedia. Medesimi – prosegue il regista – sono anche i reparti artistici che mi affiancano in questa nuova avventura: chi ha amato i romanzi e la fiction ritroverà la stessa poetica e lo stesso divertimento.»
Il regista Alessandro D’Alatri che ha curato anche la fiction tv rileva che “ che la vicenda “mantiene la sua ambientazione napoletana, città che continua amorevolmente a vivere nella mia esperienza, raccontata in un periodo temporale diverso da quello dei romanzi. Qui troviamo una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dagli allarmi e dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita. Medesimi sono i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene.
D’Alatri conclude che questa pièce in equilibrio tra dramma e commedia che “sicuramente restituirà al pubblico la gioia di ritornare in platea. Medesimi saranno anche i reparti artistici che mi affiancheranno in questa nuova avventura: chi ha amato i romanzi e la fiction ritroverà la stessa poetica e lo stesso divertimento”.
Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra in
METTICI LA MANO di Maurizio de Giovanni regia Alessandro D’Alatri scene Toni di Pace musiche originali Marco Zurzolo costumi Alessandra Torella disegno luci Davide Sondelli
produzione Diana Or.I.S.