Personaggi: Marzia e le gattare del ponticino di Canneto

Prato – C’è a Prato in un angolo non tanto nascosto circondato da verdi cespugli e qualche fiore sbocciato in anticipo di primavera, lungo la ciclabile del Bisenzio che va a Canneto verso il ponticino dell’anfiteatro, a pochi passi da un recinto in cui pascolano pecore ed agnellini, una signora di nome Marzia che in una ventosa domenica mattina di febbraio sta tranquillamente aprendo una scatoletta di cibo per gatti. 

È questo infatti il magico luogo dove si ritrovano a turno diverse persone, le affettuose gattare (con loro c’è però anche  un ragazzo), che in contatto telefonico accudiscono con amore da diversi anni due gatti randagi nerissimi di nove e sei anni che hanno battezzato Tobia e Dumbo.

Il primo dolce e gentile, l’altro più selvatico che insieme a una micina che allontanandosi fu poi ritrovata senza vita più in là sulle rotaie, hanno dato vita a una mini colonia di micioni stanziali. “Veniamo qui – ci dice Marzia  – due volte al giorno e con qualunque tempo. Ricordo che un anno arrivai  persino con la neve e mi buscai poi un malanno. Ma è un impegno che tutti noi sentiamo di dover assolvere”. E guardi, – sottolinea Marzia con fare accigliato, – “c’è anche chi non vuole che ce ne ne prendiamo cura: siamo sicure che sia un uomo chi ci butta via le ciotole e i lettini copertine comprese!” e indica un cartello con una scritta “Attenzione”, scritta di loro pugno proprio per scoraggiare i malintenzionati.

E questo accade  nonostante si facciano tante campagne campagne di sensibilizzazione a favore degli animali più sfortunati,  “noi non ci diamo per vinte – prosegue Marzia – perché i gatti randagi che poi sono animali abbandonati, vanno aiutati e coccolati, che fastidio danno? Anzi pensi che io pur avendo tanti problemi fisici, da quando è morto il mio siamese ho cominciato a venir qui e mi sento sollevata. Se stanno male chiamiamo il veterinario, gli cambiamo i panni una volta alla settimana, abbiamo anche qualche copertina con la pelliccetta per quando fa molto freddo e poi li abbiamo fatti sterilizzare. Siamo anche riusciti a far adottare due bei gattini che venivano qui per mangiare.

“Tengo a dirle – conclude Marzia prima di chiamare nuovamente a sé Tobia che infastidito della nostra chiacchierata, ci aveva voltato le spalle – che siamo tutte volontarie e ci prendiamo cura di loro affrontando alcune le spese anche  di tasca nostra. Ci dà una mano poi Andrea, un commerciante che ha un negozio di animali a Santa Lucia. Poi circa una volta al mese riusciamo a regalare anche qualcosa (cibo, coperte, alimenti, cucce) a una signora che si occupa di animali randagi nel Sud Italia”.

Sulla foto in alto Marzia e il gatto Tobia.

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