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Piero di Cosimo agli Uffizi e alla National Gallery di Washington Cultura, Opinion leader

Firenze –  Diciamo la verità: Piero di Cosimo per chi non sia storico dell’arte o comunque appassionato alla materia, resta un pittore solo stravagante e spesso gli si affianca e preferisce Filippino Lippi, che ebbe  anche la fortuna di essere figlio di suo padre .Ma il motivo di questa non eccessiva fortuna presso i posteri lo fa capire Giorgio Vasari , che lo stima grandemente come artista e allo stesso tempo  si diverte a farne un ritratto,  di ‘omo salvatico’. Scrive infatti Vasari che se Piero non fusse stato tanto astratto e avesse tenuto più conto di sé nella vita (…)arebbe fatto conoscere il grande ingegno che egli aveva  di maniera che sarebbe stato adorato ;dove egli per la bestialità sua fu piuttosto tenuto pazzo.

Cosa  non  nuova per artisti e poeti. Forse, come suggerisce giustamente Antonio Natali, non fu solo strambo , ma anzi  colto di una cultura esclusiva , ‘di nicchia’ : quella dei Cinici .-.trascuratezza e virtù per sintetizzare.-. conosciuta   nell’ambiente  intellettuale fiorentino, così raffinato,  dell’età del Magnifico , che aveva prodotto anche   Leonardo. Ma seguiamo il ritratto che ne fa Vasari: egli del  continuo stava rinchiuso, e non  si lasciava veder lavorare, e teneva una vita  da uomo piuttosto bestiale che umano : Non voleva che le stanze si spazzassino, voleva mangiare allora che la fame veniva,  (…)e non voleva che si zappasse o potasse i frutti dell’orto (….) anzi si contentava veder salvatico ogni cosa (,,,,)allegando che le cose d’essa natura  bisogna lassarle custodire a lei senza farvi altro.(,,,) e per essere capriccioso e di stravagante invenzione , fu molto adoperato  per le mascherate che si fanno per carnovale.. Certo è che ebbe un’attenzione particolarissima alla natura e alle sue stranezze .

Alcuni suoi quadri o sfondi dei suoi quadri, con rocce, uccelli  e creature mostruose , sono pezzi  di straordinaria e allucinata osservazione della natura e dei corpi umani ,talvolta in  ammucchiate: si veda “La scoperta del miele” o alcune scene di caccia. Ma soprattutto soggetti mitologici con animali di geniale  mostruosità – “La liberazione di Andromeda”. Il mistero della sua personalità si rivela in opere  assolutamente conturbanti come “ il  “Satiro che piange la morte di una  ninfa”(National gallery Londra). Qui  iconologi  ed esperti di mitologia e capaci  di   tanti altri riferimenti   ci hanno battuto la testa.  E se fosse semplicemente  perché  Piero, quello strano uomo,  ha sentimenti ben più profondi  e complessi del comune sentire? E perché un satiro , emblema della sessualità più sfrenata non potrebbe poi avere sentimenti di pietà e commozione? C’è sicura opposizione fra le due cose. Osserviamo il cane e il suo muto guardare : non piange perché non ha  lacrime, ma gli occhi sono stretti  da umanissimo dolore .Per non parlare della fanciulla, immagine purissima di vittima innocente. Ci sarebbe da “strologare” a lungo e su temi difficili e un po’ scabrosi . Come su

La bella Simonetta,, ritratto di Simonetta Vespucci,con quella collana di serpi sul bellissimo seno nudo  e sotto quel volto dai lineamenti  perfetti e dallo sguardo indifferente.

Ma osserviamo qualche soggetto sacro . Quei “bambin Gesù” sono proprio dei discoli: rubano l’archetto all’angelo che suona , giocano col vasetto di aromi di M. Maddalena , si dicono le cose nell’orecchio con S. Giovanni, nella indifferenza o nella complicità affettuosa della Madre. Ma perché i bambini e le mamme  sono così? Che ci vengono a raccontare con immagini stereotipate fuori dalla realtà?

Era maestro acclamato di  apparati carnevaleschi , pieni di sorprese e fantasie. Ma  che significato poteva avere, aldilà del macabro irridente,  quell’apparato di morti che Piero preparò .-.ci racconta Vasari.-. spaventoso, fatto  di teschi e di scheletri e diavoli, per il ritorno dei Medici.? Solo  scaramantico ,o chissà:  contrario o a favore? Siamo in tempi difficili fra Savoranola , la repubblica e i Medici che rientrano. Chi può dire cosa avesse nella testa il bizzarro Piero? Certo che non lo raccontava a nessuno.

 

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