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Pietro Grasso: “Il mio maestro Paolo Borsellino” Cronaca

Castiglioncello –  L’ auto blu con le auto di scorta entra nel violetto di accesso del Castello Pasquini e si ferma di fronte alle scalette di tufo che portano alla Limonaia. Pietro Grasso, Presidente del Senato,  scende e si ferma per un breve saluto dai giornalisti che lo attendono. È’ venuto sabato 18 luglio a Castiglioncello per ricevere il Premio cultura Politica, X edizione. Un premio che lo commuove e che per lui – lo dichiara ufficialmente – assume un particolare valore, perché intitolato  a Giovanni Spadolini al quale lo lega un destino comune: entrambi Presidenti di Senato.

“Domenica 19 luglio ricorre l’anniversario della strage di via d’Amelio” gli chiedono : ” Il ricordo di Borsellino mi accompagna continuamente, non solo  in occasione dell’anniversario. Lui è stato il mio maestro, un faro per me”. Inevitabile la domanda sulle polemiche che in questi giorni infiammano la Sicilia è travolgono il governatore Crocetta: “Non mi interessano le polemiche – risponde – quelle parole però se sono state dette, sono schifose e la magistratura dovrà andare in fondo.

“Sul palco lo attendono il sindaco di Rosignano marittimo Alessandro Franchi, Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini e il vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini. È’ un fiume in piena Pietro Grasso:  racconta, ricorda si emoziona, estrae di tasca un biglietto di un volo aereo e lo legge: “Posto 1L volo Alitalia del 22 maggio 1992. È’ il biglietto che mi ha salvato la vita. Se adesso sono qui è’ perché all’ultimo momento qualcuno, forse un parlamentare impegnato per l’elezione del presidente, ha disdetto ed io l’ho comprato per raggiungere la mia famiglia. Altrimenti sarei dovuto essere in macchina con Giovanni Falcone a Capaci.”

Quindi estrae di tasca un accendino d’acciaio: “Me lo dette un giorno Falcone:  ho deciso di smettere di fumare – mi disse se cambierò idea saprò dove trovarl. Da quel giorno lo porto sempre con me e, nei momenti più difficili, a volte mi basta strofinarlo per ritrovare il coraggio per andare avanti”.

Il Presidente riceve il premio per “Lezioni di mafia”, il libro che raccoglie dodici lezioni registrate nell’aula magna della suprema Corte di Cassazione. Il libro offre un quadro sintetico del fenomeno mafioso, della sua storia, passata e recente, dei rapporti con la politica, con la religione, con la gente, fino a delineare la dettagliata genesi del quadro giuridico esistente.

“Il titolo – ricorda Grasso – è’ un aperto richiamo al programma proposto dalla Rai a Giovanni Falcone all’inizio del 1992, pochi mesi prima del suo assassinio=”. Il presidente del Senato lo ha realizzato venti anni dopo, così come ha raccolto da subito, fin dai giorni delle stragi di Capaci e di via D’Amelio il testimone dell’irriducibile lotta alla mafia e alle associazioni malavitose con la stessa determinazione dei compagni di strada, la strada della legalità e della giustizia, Falcone e Borsellino.

Si commuove il Presidente e ricorda anche Antonino Caponnetto, il capo  del pool antimafia, “nonno Nino” che nel suo ufficio di Palermo lo saluto’ così: “Fatti forza ragazzo, vai avanti a schiena dritta e segui solo la voce della tua coscienza”.

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