
Pistoia- Dalla Procura della Repubblica di Pistoia giunge la notizia che nella mattinata di oggi, 31 dicembre, i Carabinieri della Compagnia di Prato e del N.A.S. di Firenze hanno posto agli arresti domiciliari un medico di medicina generale, a conclusione di un‘articolata attività d‘indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Pistoia. E’ stata così data esecuzione ad un‘ordinanza di custodia cautelare dispositiva di arresti domiciliari. Il medico è operante nei territori di Abetone Cutigliano, Marliana, San Marcello.
L‘indagato è gravemente indiziato di aver falsamente attestato, nella sua qualità di pubblico ufficiale vaccinatore, la avvenuta vaccinazione contro Covid-19 per moti cittadini, residenti nelle provincie di Pistoia, Prato, Lucca, Pisa e Firenze (tra i quali anche due minorenni). Con l’arresto è stato posto in essere anche l‘esecuzione del sequestro preventivo delle certificazioni appostate sulla piattaforma ufficiale del Sistema sanitario regionale ufficiale, al fine di impedirne il loro utilizzo.
A mettere la pulce nell’orecchio agli investigatori è stata la segnalazione di una madre, raccolta dai Carabinieri della Stazione di Prato, che si era mostrata preoccupata della possibilità che il figlio, a suo dire falsamente vaccinato da un medico, si potesse ammalare di Covid–19. Peraltro, già i monitoraggi di controllo in sede amministrativa costantemente effettuati dal N.A.S. Carabinieri toscano avevano fatto emergere il sospetto circa l‘esistenza di anomalie nelle registrazioni delle vaccinazioni da parte del medico in questione.
Così, mettendo insieme gli elmenti raccolti con il racconto della donna, la Procura della Repubblica di Pistoia ha avviato un’attività di approfondimento investigativo che, tramite verifiche delegate alla Compagnia Carabinieri di Prato e al N.A.S. Carabinieri di Firenze, operanti in sinergia, ha permesso di indagare il medico vaccinatore, nei cui confronti venivano rilevati e acquisiti gravi indizi, circa l‘inserimento nel sistema informativo sanitario della prevenzione collettiva (S.I.S.P.C.) della Regione Toscana. L’operazione sarebbe avvenuta su richiesta di alcuni assistiti e consisteva nella messa nel sistema di falsi dati attestanti vaccinazioni per la prevenzione da Covid–19, mai avvenute secondo quanto ritenuto dagli investigatori. Il meccanismo messo in piedi avrebb avuto come finalità l’ottenimento del rilascio delle certificazioni verdi “Green Pass” attraverso l’accesso alla piattaforma del Ministero della Salute.
Il medico è indagato, secondo quanto si legge nella nota inviata alla stampa, anche per le ipotesi di peculato (per la presunta dispersione di vaccini, ricevuti dal sistema sanitario ma di fatto non inoculati), di truffa al Servizio Sanitario Nazionale (poiché sospettato di aver percepito indennità aggiuntive per ogni vaccinazione falsamente registrata), nonché di omissione di atti d’ufficio (poiché sospettato di non aver proceduto alle prescrizioni dei previsti tamponi ai propri assistiti presumibilmente contagiati da Covid–19).
Le complesse indagini, condotte incrociando dati documentali provenienti dalle banche dati e dalle fonti aperte e supportate sia dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti, sia da riscontri video/tecnici, avrebbero fatto ritenere che il medico, pur non percependo denaro o altre utilità dai propri assistiti per effettuare le false registrazioni, agisse comunque per convinzioni personali circa la presunta inutilità del vaccino anti Covid-19.
L‘indagine ha fatto emergere condotte di estrema gravità in un periodo di particolare diffusione pandemica a livello nazionale e di accesa emergenza sanitaria anche in ambito toscano, ed ha evidenziato condotte illegali che, se non opportunamente bloccate e stigmatizzate, rischierebbero di minare gravemente la credibilità e la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema sanitario,