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Pnrr e ambiente, ancora polemiche sulla proposta di legge del Pd toscano Politica

Firenze – La proposta di legge regionale avanzata da un gruppo di consiglieri del Pd che escluderebbe le verifiche ambientali, oltre alla necessità di rispettare le norme di programmazione territoriale in caso di opere rientranti nei progetti del Pnrr, continua a sollevare un vespaio, fra polemiche e prese di posizione. Del resto, si tratta di fatto di un nuovo attacco, molto forte, alla ormai famosa Legge Marson, quella legge che per un periodo guadagnò alla Toscana la reputazione di Regione fra le più avanzate d’Italia nel panorama della tutela ambientale e paesaggistica.

Sulla questione, intervene la Cgil con una breve e netta nota. “La proposta di legge regionale avanzata da un gruppo di consiglieri del Partito Democratico, avente come scopo l’esclusione dalle verifiche ambientali e dal rispetto delle norme di programmazione territoriale per le opere rientranti nei progetti del Pnrr, è grave e preoccupante – si legge – questo sia dal punto di vista dei possibili rilievi di incostituzionalità che, soprattutto, del valore da attribuire alla tutela e salvaguardia dell’ambiente e della stessa partecipazione popolare alle grandi scelte infrastrutturali. Riteniamo fondate le preoccupazioni espresse a riguardo dai dirigenti regionali e nazionali di Legambiente, da significativi membri del Consiglio regionale e dalla stessa assessora regionale all’ambiente Monia Monni. Se non possiamo tornare a come eravamo prima, male sarebbe diventare peggio di prima, richiamando alla stagione dello Sblocca Italia di berlusconiana memoria”. La nota è  firmata da Maurizio Brotini, segreteria regionale Cgil Toscana, e Simone Porzio, responsabile ambiente e territorio Cgil Toscana.

Incalza Irene Galletti, capogruppo regionale del M5S: “Con la proposta di legge 92 presentata il 7 dicembre 2021 dal Partito democratico, si va ulteriormente ad indebolire la legge 65 del 2014 conosciuta come “Legge Marson”. Adducendo come motivazione la necessità di semplificare e velocizzare gli iter burocratici – spiega la pentastellata – per favorire l’attuazione delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in soli due articoli il Partito Democratico riesce a realizzare un capolavoro al contrario. Nella sostanza l’effetto della proposta di legge è quello di sdoganare il concetto di variante automatica: dichiarando la pubblica utilità dell’opera, e l’urgenza e indifferibilità dei lavori, il Comune può procedere in autonomia, senza l’intervento della Regione”.

“Attraverso questa operazione – attacca Galletti – il Partito Democratico assesta un ulteriore colpo alla “Legge Marson”, derogando un’altra parte delle sue attività ai singoli Comuni. Ma la tutela del suolo e del paesaggio toscano può essere fatta solo da un ente super partes e questo ente è la Regione, l’unica ad avere la necessaria visione di insieme sull’intero territorio regionale e in grado di operare un’efficace attività di programmazione e controllo sulle opere da realizzare; pertanto – conclude Galletti – coerentemente con i nostri valori annunciamo fin da ora che ci opporremo a tale proposta”.

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