
Firenze – I temi sono tanti, ma di fondo aleggia l’ombra di quella percentuale tutta fiorentina, ovvero quel 70-30 secco che a Firenze città del sindaco Dario Nardella presidente e coordinatore della mozione Bonaccini, ha consegnato la preferenza netta a Elly Schlein. Qualcosa che rimane sottotraccia e tuttavia è un segnale. Non foss’altro della voglia di novità che proviene dalla base del partito; non quello dei circoli e degli iscritti, ma di quel popolo che giunge ai gazebo e che dovrebbe rappresentare gli elettori. Un segnale forse della dialettica che divamperà, o meglio forse già divampa, all’interno del Pd del dopo primarie, ma che non dovrebbe deflagrare in una diaspora verso lidi presumibilmente amici. L’arma per tenere insieme il partito, “dialogo leale e chiarezza”, dice il nuovo segretario Emiliano Fossi, mentre il sindaco di Firenze, commentando a margine di un importante confronto con le categorie imprenditoriali, i risultati delle primarie, “Ho sempre detto che le primarie e il congresso non devono essere una resa dei conti – dice – non si può uscire da un congresso con l’ennesimo rischio di una scissione perché è sbagliato che chi vince voglia imporre in tutto e per tutto una linea unilaterale e chi perde minacci di andare via, sbattendo la porta”.
Insomma, scissione no, ma, sembra dire il sindaco, è necessario che chi vince non imponga su tutto la sua linea. A queste parole, il pensiero vola alle questioni più divisive del momento in Toscana; dalla multiutility, all’aeroporto, ai rifiuti, al Cpr, passando per la sanità, su cui oggi la riflessione del nuovo segretario regionale ha messo in luce un tema di dibattito che potrebbe trovare qualche perplessità nel partito, ovvero la partecipazione ai costi dei redditi più alti.
“Credo che la responsabilità di tutti, anzitutto di chi ha vinto, sia quella di creare le condizioni per un partito più forte – ha sottolineato Nardella- e un partito che sia in grado di tenere insieme il nuovo indirizzo politico con una vita plurale, democratica vera, con una forte unità e compattezza”.
“Non sono particolarmente preoccupato – continua il sindaco di Firenze – allo stesso tempo sono pronto a dialogare con il nuovo segretario regionale sui temi principali dell’agenda da politica e di governo della nostra amministrazione comunale e provinciale”. Infine, il sindaco ricorda almeno due dati che ne sostengono l’ottimismo nelle relazioni col “nuovo corso”, per il futuro: intanto, il fatto che tutti, “sostenitori di Schlein da una parte o di Bonaccini dall’altra, siamo coinvolti nelle amministrazioni locali”, con quindi un bagaglio pregresso di lavoro in comune; inoltre, il rapporto “molto consolidato” con Fossi e “molto buono” con Schlein. “Non stiamo parlando di uno scontro tra soggetti politici diversi”, conclude Nardella, evocando per il futuro “un clima di tranquilla collaborazione”.