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Quirinale, le forze politiche: tanti nomi, accordo ancora lontano Politica

Prato – Il 2022 è un anno che si annuncia cruciale per il prosieguo del Paese a cominciare dalle misure messe in campo per il contrasto al Covid e per le  prossime manovre di Governo. Ma a tenere banco in questi  giorni di inizio gennaio sono l’incognita sul futuro del premier Mario Draghi e la decisiva partita per il Quirinale ormai alla battute finali.

Una corsa al toto nomi già iniziata mesi fa tuttavia, nonostante l’approssimarsi della data (il presidente della Camera Roberto Fico ha convocato il Parlamento in seduta comune il 24 gennaio), nulla è ancora chiaro. Fuori discussione, almeno a scanso di sorprese dell’ultim’ora, un settennato bis del Presidente Sergio Mattarella che in più occasioni ha ribadito  la sua non disponibilità ad un secondo mandato come invece avvenuto per il suo predecessore Giorgio Napolitano.

Ad oggi sono emerse diverse candidature, alcune il più delle volte utilizzate per testare reazioni ed osservare cosa accade, altre invece certe se non poi smentite dai diretti interessati. Come accaduto per la senatrice Liliana Segre e poi per il senatore Romano Prodi che,declinando l’invito a candidarsi, ha scommesso che “al Quirinale andrà chi ha meno veti, non chi ha più voti”.

Dunque ai  nastri di partenza compaiono Pier Ferdinando Casini, Rosy Bindi, Marta Cartabia, Gianni Letta, Giuliano Amato e poi Anna Finocchiaro , Emma Bonino, Paola Severino, Pier Luigi Castagnetti, Letizia Moratti, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Marcello Pera, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Giuliano Urbani, Lorenzo Guerini.

Tutti nomi che circolano negli ambienti accreditati  e papabili per il ruolo del 13° presidente della Repubblica.Tra questi spicca la candidatura dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, (secondo una notizia di poche ore fa sarebbe pronto ad aprire una crisi di governo nel caso in cui il premier Draghi salisse al Quirinale)  e la sua è per adesso, l’unica sostenuta da una compatta forza politica, ovvero il centrodestra.

E su questo l’onorevole Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia dice: “Se accetta e sono certa che lo farà per il suo grande senso istituzionale e umano nonché il suo indubbio amore per la patria,  Berlusconi ha qualità umane, politiche e imprenditoriali da mettere a disposizione come Presidente della Repubblica o, comunque, doti da uomo di sintesi, di unione, non di divisione come sostengono i soliti detrattori. A differenza di altre occasioni adesso il centro destra ha un’elevata percentuale di parlamentari, la stragrande maggioranza dei governatori di regione, un gruppo misto senza punti di riferimento, un movimento con numeri  importanti come il M5S con all’interno alcune persone di buon senso che naturalmente non si ritrovano più nel grillismo e, ricordiamo, Berlusconi ha sempre lavorato per allargare il campo del Centrodestra, includendo tutti, anche chi era sempre escluso, pertanto credo sia l’unico dove tutti possono convergere.

Ha lavorato per l’Italia in Europa e nel mondo: come ha ricordato Antonio Lopez è stato protagonista del più importante tentativo di ricomposizione con la Russia, mettendo a disposizione della Nazione le sue competenze e conoscenze internazionali, oggi fondamentali per risolvere tanti problemi geopolitici con conseguenze economiche. Un’altra riprova è stata la gestione dell’emergenza sanitaria ed economica : siamo stati i primi a riconoscere il pericolo e i primi a sostenere questo governo non politico ma di emergenza. Ringraziando Mattarella per il lavoro reso nel momento più difficile dell’Italia contemporanea, anche se forse poteva dedicare più tempo ai gravi problemi della magistratura italiana , anche in seguito agli scandali usciti negli ultimi anni.

Adesso guardiamo avanti e Silvio Berlusconi al Quirinale sarebbe al posto giusto e al momento giusto rilanciando il ruolo dell’Italia con i grandi della terra ora che ci sono diversi dossier roventi e Draghi ancora Premier per garantire continuità nell’azione di governo e pacificare il nostro paese internamente ed esternamente e magari da capo del CSM finalmente riformare la magistratura”.

Sull’elezione a Capo dello Stato, la posizione dell’onorevole  Stefania Ascari membro Commissione Giustizia e Antimafia del Movimento 5Stelle è molto diversa: “Non esprimiamo nomi ma è fondamentale che chi sale al Quirinale abbia un alto profilo istituzionale. Il paese  ha bisogno di stabilità e serietà”. E ha aggiunto: “No categorico a Berlusconi. In poche parole serve un nome maggiormente condiviso fra tutte le forze politiche presenti in Parlamento, che sappia rappresentare il sentire dei cittadini italiani. Questo è fondamentale”.

Il Sindaco di Prato Matteo Biffoni esponente di spicco del Partito Democratico ritiene che “il Presidente della Repubblica debba essere una persona di cui gli italiani hanno stima e che sappia garantire l’unità nazionale, cioè una persona non divisiva e capace di raccontare al paese quello che succede, dando a tutti noi un punto di riferimento. Sensibilità alle istituzioni, garante dei cittadini”.

Raggiunto telefonicamente Ettore Rosato vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva su quale potrebbe essere e se già c’è per il suo partito un candidato ideale, ha affermato: “Sui nomi ne parleremo nelle prossime settimane in parlamento. Per noi conta la coesione della maggioranza di governo sulla scelta. E cercheremo una personalità adeguata in continuità con lo straordinario lavoro del presidente Mattarella”.

Sulla stessa linea l’onorevole Giorgio Silli, deputato pratese di ‘Coraggio Italia’ e segretario di presidenza della Camera dei deputati, che parla di una scelta condivisa: “Il presidente della Repubblica non può essere uomo di parte!”.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia per la Toscana, Alessandro Capecchi fa sapere che il suo partito “ha l’ obiettivo di eleggere un Presidente della Repubblica che non sia di sinistra e che difenda gli interessi dell’Italia come ha detto Giorgia Meloni e che sia un Patriota. Su Berlusconi, al momento non è ufficialmente candidato, se lo farà avrà il nostro leale sostegno. Se o non sarà disponibile o mancheranno i numeri chiederemo come Fratelli d’Italia a Forza Italia e alla Lega la stessa correttezza e la stessa lealtà nello scegliere insieme il nome da proporre a tutti i grandi elettori”.

In foto Sergio Mattarella e Mario Draghi.

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