Prato – Tanta gente a Prato per il libro intervista a Luca Palamara di Alessandro Sallusti, “Lobby e Logge. Le cupole occulte che controllano il sistema e divorano l’Italia”( Rizzoli).
Un incontro organizzato al Caffè Le Logge dal senatore Massimo Mallegni e dall’onorevole pratese Erica Mazzetti di Forza Italia condotto dal giornalista Fabrizio Boschi, in vista del referendum sulla giustizia, che si terrà il 12 giugno prossimo.
Il libro è il seguito di un altro pubblicato lo scorso anno sempre dagli stessi autori, dal titolo “Il Sistema”, sul potere della magistratura in cui dominano le correnti che ne inceppano la macchina processuale.
Palamara stimolato dalle domande del giornalista Boschi ha raccontato la sua storia da quando entrato in magistratura, lui figlio di un giudice molto conosciuto e dal sentiment socialista, si trova catapultato in un meccanismo di potere, raggiungendo dapprima ambiti traguardi per poi in breve tempo subire una serie di processi, a seguito di un’indagine sul suo ruolo di mediatore all’interno del sistema delle correnti della magistratura, che si concludono con la radiazione dalla magistratura in via definitiva.
Fu allora che, complice un sms di un ex collega magistrato prima, “Luca l’ha fatta grossa…si è scavato la fossa da solo”, a cui ne seguì un altro poi, “Luca vai avanti, continua, racconta”,Palamara decise insieme a Sallusti di mettere nero su bianco le sue verità pubblicando prima un pamphlet confessione e poi questo libro in cui l’ex magistrato punta il dito contro quei centri occulti di potere all’interno della magistratura che dilaniano il Paese. “La mia intenzione – ha esordito Palamara,- è quella di squarciare il velo d’ipocrisia che lega il mondo della magistratura alla politica. Anche se, dopo tutto questo, in ambito istituzionale non è successo qualcosa di significativo”.
Scorrendo le pagine di “Lobby e Logge”traspare infatti quella ragnatela oscura di faccendieri, funzionari, politici, servizi segreti, giornalisti e magistrati che, come sostiene Sallusti, “usano la magistratura e l’informazione per regolare conti, consumare vendette, fare affari. Per cambiare di fatto il corso naturale e democratico delle cose”. E così dall’intricata vicenda della Loggia Ungheria con il controverso ruolo dell’avvocato Amara, al racconto del sindaco di Riace Mimmo Lucano in cui il suo amico magistrato impediva ai colleghi di svolgere le indagini, al blocco a Berlusconi con l’incostituzionalità del lodo Alfano, al caso Copasir-Renzi, emergono,grazie agli autori, nuove provate verità volte a smascherare un mondo parallelo in cui predominano interessi diversi.
Né sono mancati accenni ai misteri delle stragi di Capaci in cui trovò la morte il giudice Giovanni Falcone e quella dove perse la vita Antonio Borsellino. “In seguito,- ha ricordato Sallusti,- nessuno può dimenticare compresa Rita Borsellino quello “strano processo” con un testimone “patacca” che depistò le indagini su via D’Amelio”.
Di qui l’invito al pubblico da parte di Sallusti a non lasciarsi sfuggire l’occasione di andare a votare per il Referendum sulla giustizia, che sebbene lontano dal raggiungimento del quorum stando ai sondaggi, un’alta affluenza di elettori potrebbe, però lanciare un segnale alla politica affinché le correnti all’interno della magistratura diventino sempre meno influenti e condizionanti per la vita stessa del Paese.
“Perché,- ha spiegato Sallusti, -la giustizia non è vero che non ci riguarda da vicino. Sono stato il primo giornalista arrestato in Italia per un reato d’opinione anche se poi la Corte europea ha stabilito che si trattava di una ingerenza della magistratura nella libertà di espressione e ha condannato lo Stato italiano a risarcirmi”.