
Firenze – Il crowfunding lanciato da Resistenze fiorentine, la rete cui partecipano il Movimento di Lotta per la Casa, Gruppo Casa di Campi, Collettivo di Unità Anticapitalista, sta raggiungendo le persone che sono rimaste ai margini degli aiuti e sostegni pubblici. In particolare, lavoratori al nero, irregolari, che non hanno la possibilità di dimostrare l’ammanco di reddito dovuto alle misure di contenimento del coronavirus, o lavoratori che, in difficoltà già precedentemente, vedono la loro situazione aggravata spesso in modo intollerabile.
Il crowfunding (https://buonacausa.org/cause/resistenze-fiorentine), aperto circa dieci giorni fa, ha raccolto circa 1700 euro e sta andando avanti. Essendo rinnovabile, accompagnerà almeno il periodo dell’emergenza. “Abbiamo già avuto modo di raggiungere alcune famiglie che si trovavano in grossa difficoltà dice Marzia Mecocci, del Movimento di Lotta per la Casa, dentro la rete delle Resistenze – oltre ad alcuni casi singoli, che non riuscivano a trovare aiuti nelle distribuzioni pubbliche istituzionali”. Fra questi, una comunità di 16 ragazzi che si trovano fuori dal territorio del Comune di Firenze. E spesso questi soldi, sebbene pochi, rappresentano una boccata d’ossigeno, perché permettono di comperare oggetti usuali, di uso quotidiano, che tuttavia sono stati lasciati fuori dai buoni spesa del Comune di Firenze: sapone, una ricarica per il telefono, il pagamento di una bolletta in scadenza, che, se differita ancora, vale il taglio della fornitura. “Si tratta di tutto ciò che rende la vita più semplice – conclude Marzia Mecocci – piccole cose che sono necessarie, quanto il pane o la farina. Perché recano sollievo anche aun’altra cosa, che va al di là della spesa alimentare, ma è altrattanto imortante: la dignità”.
Si segnala che dal crowfunding in corso presso la rete delle Resistenze fiorentine, nasce anche la possibilità di sostenere con piccoli contributi, le associazioni che in questo periodo alzano le reti solidali sulla città, da Non Una di Meno, alle associazioni dell’Oltrarno.