
Era una serata d'aprile inoltrata. Lo zio Jim col vestito nero dei giorni di mercato, gli stivali che cricchiavano, la camicia bianca inamidata senza solino e un berretto a quadri, scese con uno scricchiolio di tutte le giunture. Da un mucchio di paglia nell'angolo del carretto tirò fuori un capace cesto di vimini e se lo caricò in spalla. Udii un grugnito lamentoso e vidi uscire dal paniere la cima a cavatappi di un codino roseo, mentre lo zio Jim apriva la porta d'ingresso della Goccia d'ambrosia.
– Sto due minuti soltanto, – mi disse.
(Traduzione: Lucia Rodocanachi)