Riceviamo e pubblichiamo
“La delegazione di Italia Nostra, il Coordinamento cittadino dei Comitati per la tutela degli alberi, il Comitato di Campo di Marte hanno avuto un incontro con l’assessora Cristina Giachi e l’ing. Michele Mazzoni. La nostra delegazione vedeva la presenza di un architetto, due agronomi, assieme al Presidente di Italia Nostra, e un rappresentante del Coordinamento cittadino per la tutela degli alberi (CCTA) e del Comitato di Campo di Marte.
La richiesta avanzata di salvataggio delle 65 alberature all’interno del perimetro della nuova scuola media Dino Compagni, dopo i 22 abbattimenti già avvenuti tra dicembre e gennaio non ha trovato accoglienza. Nemmeno i 12 pini della “pinetina” posta nell’angolo tra via Sirtori e via Centostelle può essere risparmiata dalla mattanza, poiché l’assessora ha frapposto le esigenze del’edificazione che escluderebbe il salvataggio di 3 o 5 pini domestici d’alto fusto in ottima salute.
La stessa cosa vale per i platani posti nel lato di via Centostelle, tutto intorno alla casa colonica di proprietà privata, incastonata nell’area della scuola.
Già 3 platani di alto fusto sono stati abbattuti. Ancora 2 dovrebbero seguire la stessa fine per esigenze di edificazione. Non solo il filare di 12 magnolie e di ligustri di varia specie lì accanto rischiano di essere abbattuti perché radenti lo scavo. Questo progetto è stato concepito e reso esecutivo trascurando completamente la salvaguardia del bene comune delle alberature. I 40 abbattimenti già presenti nel progetto definitivo del 2014 erano stati segnalati da alcuni rappresentanti dei genitori nel Consiglio di istituto Compagni Carducci come inaccettabili. Ma queste voci non sono state ascoltate. C’era tutto il tempo. Anche il 7 giugno 2017 in assemblea davanti v al Sindaco , alla vice sindaca, all’Ing. Mazzoni, ai progettisti incaricati dalla ditta Russo , a genitori e professori fu ancora segnalato il problema degli alberi.
La costruzione di una palestra polifunzionale di palla canestro e pallavolo per gare nazionali ed olimpioniche di vasta estensione nel suo ingombro sacrifica il filare delle 12 alberature di magnolie e ligustri di varia specie. Ancora la maggior parte degli abitanti del quartiere, degli allievi delle scuole non sa come sono andate le cose. Hanno udito il frastuono degli abbattimenti o ne hanno visto gli effetti a colpo di ruspa effettuato.
Continueremo nell’informazione: il diritto all’armonizzazione delle esigenze di costruzione da noi sempre sostenute con il patrimonio del verde è un compito precipuo di un’amministrazione. Questa è una problematica che attiene ad una politica di sostegno al sapere qualitativo sulle essenze che ha caratterizzato Firenze da almeno un secolo e mezzo e che oggi vede gli addetti ai giardini ridotti a 15 unità nella città patrimonio mondiale dell’Unesco. Amaro frutto di questa globalizzazione al ribasso dei saperi qualitativi e di capitalizzazioni dei profitti sui beni comuni”.