
Per tre serate, dal 10 al 12 settembre, il caratteristico Salotto d’Oltrarno, spazio fra i più affascinanti del cuore di Firenze, ospiterà il programma di eventi – ormai ben noto col nome Settembre in Piazza della Passera – che quest’anno inaugura nuove collaborazioni insieme a due diverse realtà culturali fiorentine, LABA-Libera Accademia di Belle Arti di Firenze e il Conservatorio Cherubini di Firenze. La manifestazione si apre con un’interessante ed originale produzione che il pubblico vedrà per la prima volta: PHOTO/PHONO, progetto ideato e realizzato per questa edizione, che farà dialogare immagini fotografiche, video e musica jazz con le colonne sonore originali composte appositamente da Alessandro di Puccio. Di seguito il programma:
PHOTO/PHONO, ovvero l'incontro di musica e immagini, è il progetto che animerà le prime due serate di Settembre in Piazza della Passera con l'intento di unire due linguaggi creativi: la musica e le immagini. Il lavoro di quest'anno propone produzioni originali completamente inedite, e la direzione in cui si muove è quella di dimostrare quanto queste due arti si avvalgano l'una dell'altra per interagire e collaborare nell'espressione di un senso unitario, acquisendo una carica comunicativa travolgente. Il confine fra le due arti, percepite come un messaggio unico, si neutralizza in un continuo scambio di ruoli e la musica diviene parte immanente e stabile dell’opera. Musica, fotografia e video si incontrano per dare vita ad un concerto per immagini o se vogliamo ad immagini per un concerto: l'impatto visivo è costituito da una gigantesca proiezione di fotografie e video sulla parete del palazzo a fianco de I 4 Leoni, accompagnata dalla colonna sonora originale di Alessandro Di Puccio, suonata dal vivo da importanti ed esperti musicisti di ambito jazz ed elettronico-sperimentale.
Le immagini proiettate martedì 10 settembre sono costituite da 5 straordinarie creazioni di Alessandro Visconti, fotografo che vive da oltre 15 anni fra Firenze, Berlino e New York.
Nella prima ci racconta con grande forza e delicata poesia il paesaggio urbano di una New York inusuale, in perenne metamorfosi, dove il vecchio e il nuovo convivono ma preannunciano fenomeni sociali di trasformazione dei quartieri da cui gli abitanti originari vengono sistematicamente espulsi.
Coney Island, piccola penisola all'interno del territorio di Brooklyn, conosciuta per le sue spiagge e per i suoi luna park, è la scena della seconda proiezione. Immagini oniriche, scattate fra un malinconico parco divertimenti e piccoli stabilimenti balneari, ci parlano di una ormai scomparsa Coney Island, divorata da speculazioni edilizie nell’era del sindaco Bloomberg. Nel 1895 a Coney venne aperto il primo parco di divertimenti, LUNA (da cui il termine luna park), oltre a ippodromi, saloon, alberghi e casinò e lo straordinario DREAMLAND (altro parco tematico analogo a Luna), che vennero però chiusi dopo la grande depressione ed il devastante incendio del 1932, quando le grandi masse di cittadini newyorkesi abbandonarono Coney Island.
La terza proiezione vede protagonista la nostra città e ha per titolo La sindrome di Stendhal. Il chiaro riferimento al leggendario stato “catalettico” in cui cadde il grande scrittore, causato dallo splendore artistico di Firenze, è per l'occasione utilizzato in tono quasi ironico. Questo titolo intende predisporre il pubblico ad una visione straordinariamente e meravigliosamente irreale dove le immagini, più che “mostrare” luoghi e soggetti, evocano, come in un sogno, una visione della città che abita nel subconscio.
Le altre due proiezioni, Noir e Una storia neorealista, daranno vita a dei brevi “fotoromanzi”, evento mai messo in scena in Italia con l'ausilio di foto e non di riprese video. Le storie, in cui si snodano foto di rara bellezza e forza espressiva, si ispirano ai grandi maestri del cinema italiano da Pasolini a Visconti, a Rossellini e al cinema noir. La colonna sonora di Alessandro Di Puccio si integra perfettamente con le immagini in un unicum che amplifica le emozioni suscitate dalla scena, ne approfondisce il senso e i caratteri dei personaggi.
Mercoledì 11 settembre, le immagini e i video proiettati appartengono a fotografi e videomakers non professionisti dell'area fiorentina, un palco da cui mostrare l'alto livello qualitativo e la grande frequentazione che questi linguaggi destano nel nostro territorio, suscitando passioni e importanti competenze capillarmente diffuse. Le proiezioni saranno montate secondo delle sequenze atte a creare temi di varia natura. Si potranno vedere le stupende foto di concerti di Marcello Brugioni in CONCERT SHOOTINGS e QUADRI DA UN'ESPOSIZIONE dello stesso Alessandro di Puccio, in veste questa volta di fotografo oltre che di autore della musica: una proiezione in cui evocativi paesaggi della campagna toscana scorrono accanto a particolari scaturiti da ambientazioni e sollecitazioni diverse, come tanti quadri che, in modo ironico, si staccano da una parete per avvicinarsi e comporre una danza di immagini.
In questa serata si concretizza inoltre la prima importante collaborazione di questa rassegna, ci saranno infatti due video proiezioni di Ilaria Valenza, a cura di LABA – LIBERA ACCADEMIA DI BELLE ARTI di FIRENZE Istituto di Alta Formazione Artistica Lab. Design, coordinatore prof. Angelo Minisci, crediti fotografici di Giulia Dei. Il primo video, OLTRARNO, rumori silenziosi del quartiere. Suoni, immagini, mani, persone e vita del quartiere. Un video racconto di immagini e segni che ne esprimono l’essenza e la sua primordialità, è stato interamente ideato e realizzato per questa manifestazione. Rappresenta una riflessione sugli spazi urbani del nostro Oltrarno, visto come insediamento “dinamico” legato a ciò e a coloro che qui vivono e alla loro rappresentazione.
Il secondo video, dal titolo CASADOLCE è stato realizzato per la Mostra dell'Artigianato di Firenze, in occasione della prima edizione del progetto “Casa Dolce – Alta pasticceria e Design si incontrano per un caffè”, iniziativa che coniugava il design, l’artigianato e l’alta pasticceria. Qui il cibo, con i suoi colori e la parte materica, diviene elemento di ispirazione artistico/visiva la cui realizzazione è di estrema raffinatezza.
Anche le colonne sonore di questi due video sono state appositamente composte da Alessandro Di Puccio e saranno suonate dal vivo da alcuni musicisti dell'orchestra Les Italiens. Al termine delle proiezioni ci sarà uno spazio riservato alla sola musica, in cui i musicisti riprendono e reinterpretano alcuni brani delle colonne sonore in forma di concerto.
Giovedì 12 settembre resta viva la tradizione del festival che come ogni anno dedica parte della sua attenzione alle proposte di giovani musicisti, principalmente di ambito jazzistico, fornendo loro uno spazio adeguato per esprimere al meglio le loro capacità esecutive e idee creative.
Quest'anno, oltre alla decennale cooperazione col Centro Attività Musicali (CAM), è stata attivata una nuova collaborazione con il dipartimento di musica jazz del Conservatorio Cherubini di Firenze. Per l'occasione il festival produce due formazioni costituite da giovani ottimi musicisti provenienti da ambedue le istituzioni musicali. I due jazz combo vedranno anche la partecipazione di alcuni insegnanti (musicisti di fama nazionale) del CAM e del Conservatorio.
E’ importante sottolineare che la manifestazione ospita la prima collaborazione fra queste due scuole che rappresentano sul territorio l'eccellenza didattica in questo linguaggio musicale. Questo potrà rappresentare un terreno fertile e un passo decisivo verso la crescita di progetti comuni da realizzare nella e per la città.
Un ‘fuori programma’ atteso da tanti sarà l’Omaggio a Mario Mariotti. Infatti Settembre in piazza della Passera rende omaggio alla figura di Mario Mariotti, eclettico e straordinario artista che proprio qui, in via Toscanella, aveva la sua “bottega”. Verranno presentati alcuni video mai proiettati finora e rivedremo il promo de “La città conclusa”, il film che sarà realizzato dal figlio Andrea, con il sostegno di OMA, l’Osservatorio dei Mestieri d’Arte dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, e dell’Associazione Culturale Mario Mariotti, nata per sostenere il crowdfunding per la realizzazione del progetto. Un importante omaggio a questo geniale artigiano-intellettuale la cui eredità, a diciassette anni dalla sua morte, continua ad affascinare. (La programmazione dei video e gli orari sono in via di definizione)
Così Andrea Mariotti racconta a chi non lo avesse conosciuto, le qualità straordinarie del padre Mario.
"Sono passati ormai diciassette anni dalla morte di Mario Mariotti. Era mio padre, ma anche il padre spirituale di tutti quanti i miei amici d'infanzia che hanno poi scelto di diventare artisti ognuno alla sua maniera come lui diceva: "Tutti insieme separatamente". La sua produzione artistica è passata dalla sperimentazione di avanguardia nel periodo concettuale, passando dalla pittura, al cinema, alla scultura in modo trasversale, indotto dal principio rinascimentale del classicismo e ispirato direttamente da Firenze, luogo di rappresentazione e di arrivo anche dei suoi lavori internazionali. Mario non è mai stato nel sistema dell'arte.
La sua produzione era talmente vasta che avrebbe occupato anche lo spazio degli artisti di settore. Ma neanche avrebbe voluto appartenere a un sistema che è sempre stato più attento al mercato piuttosto che a ogni altra cosa. È difficile per me raccontarvi chi era mio padre in questa breve lettera dove chiedo di essere aiutato a realizzare un film sulla sua "bella vita". Perché è proprio questo che io cercherò di raccontare alla gente. Il motivo per cui il suo lavoro arrivava ad essere comprensibile per chiunque nonostante fosse estremamente profondo e complesso. Il suo segreto, che stava nella sua capacità di giocare con la bellezza della vita senza chiederle nulla in cambio. Un balletto di coppia durato sessant'anni, al cui termine confessò che gli sarebbe piaciuto continuasse ancora, ma che in fondo era durato abbastanza per ritirarsi e lasciare a Firenze la sua memoria. Ci sono molte cose di Mario che sappiamo solo io è Francesca, adesso che anche Italia, mia madre, è scomparsa. Dal giorno della sua morte ho avuto paura che non avrei mai più incontrato un uomo così capace di trarre il bene e la bellezza da ogni cosa. La sua capacità di ribaltare la prospettiva e di illuminare l'anima di chiunque incontrava, dai principi alla povera gente senza discriminare o dimenticare qualcuno, fa di lui un uomo che adesso si può conoscere solo attraverso un libro o un film".
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