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Si apre Pitti Bimbo, moda junior in ripresa Economia

Firenze – Potrebbe essere il 2014 l’anno “dell’ossigeno” per il comparto della moda bimbo: lasciandosi (ci si augura) alle spalle il biennio 2012-2013 e i segni meno, nel 2014 il trend torna a essere espansivo, registrando un dato positivo pari al +2,4% di fatturato. In soldoni, oltre 2,64 miliardi di euro, tornando dunque alla pari con il 2011. Anche in questo caso, l’asso nella manica è l’export, che sale al +7,7% , avvicinandosi al miliardo di euro. Vivace anche l’import, +10,2%, pari a quasi a 1,7 miliardi di euro.

I dati sono stati resi noti da Sistema Moda Italia a Pitti Immagine oggi, nel primo giorno di Pitti Bimbo 81, che si terrà fino al 27 giugno alla Fortezza da Basso di Firenze.

Buone notizie anche per quanto riguarda il mercato interno, che, pur mantenendo segno meno, registra un rallentamento del tasso di caduta, che si assesta, nel 2014, al -2,1%. Fra le ragioni addotte, anche il calo dell nascite che sta percorrendo il nostro Paese, e che, secondo l’Istat, ha fatto registrare l’anno scorso una flessione di oltre 11,7mila nuovi nati rispetto all’anno prima.

Infine, fra i canali di acquisto preferiti, rimangono al primo posto le catene, ma crescono le vendite nei grandi magazzini (+8,1%) e nelle grandi superfici (+19,7%). Un po’ a sorpresa risultano in calo gli outlet,-26,1%, mentre continua la felssione del negozietto di dettaglio indipendente, -9,5%. Continua l’exploit dell’e-commerce che registra uno strabiliante +100,6%.

Andando alle previsioni per il 2015, Smi parte dai dati del primo trimestre dell’anno, in cui le vendite estere del solo abbigliamento per neonati registrano un +6,9%, con Spagna e Regno Unito con incrementi prossimi al +30%, mentre calano Francia (-9,7%) Russia (-31,2%).

Sempre nei primi tre mesi del 2015, l’import di moda bébé cresce del +1,2%.

La doccia fredda arriva se si considerano, per il mercato italiano, i primi due mesi 2015: nonostante i saldi, i consumi di moda junior hanno visto un calo del -1,1%. Nessuna paura, dce però Smi: nello stesso periodo del 2014 il dato in perdita era prossimo al -8%.

Dando un’occhiata in generale all’andamento della moda italiana, Smi stima per il 2015 una prosecuzione del trend favorevole che potrebbe essere del +3,8%. In questo piccolo “slancio” potrebbe essere beneficiato anche il settore junior, ma con impatti minori.

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