
Firenze – La Regione non può comprare start up come fanno grandi gruppi internazionali per acquisire idee e innovazioni con i giovani che le producono, ma può tenere spalancata la porta alla collaborazione iniziative private, cittadini, giovani delle start up più innovative. “ Si è ribaltato al suo interno l’atteggiamento della Pubblica amministrazione, al punto che cento giovani chiamati a collaborare sono in grado di suggerirci innovazioni anche in un pomeriggio”, ha detto Vittorio Bugli, assessore regionale, fra l’altro, ai Sistemi informativi, strutture tecnologiche, e-government, e sviluppo delle società dell’informazione, intervenendo oggi nel corso della seconda giornata di Smau Firenze 2015.
Nell’enumerare le misure regionali per il sostegno delle imprese del settore alta tecnologia (800 milioni del Por Fesr di cui il 75% direttamente alle imprese) Bugli ha indicato i punti principali del programma della Giunta regionale per quanto riguarda le infrastrutture digitali: lo sviluppo della banda larga, l’ultimo passo per l’abbattimento del digital divide che alla fine dell’anno sarà completato al 99,7%, investimenti per 100 milioni di euro per la banda ultra larga.
Fra i problemi da affrontare, ha continuato, c’è anche quello dell’aggiornamento di alcune leggi e dunque anche delle “consuetudini normative”, che avverrà secondo un atteggiamento di totale apertura: “Noi siamo disposti a provare senza impacci o pregiudizi”, ha detto in sostanza rivolgendosi a una platea di imprenditori del settore. Interessante l’accenno che ha fatto sulla nuova delega alla sicurezza che gli è stata affidata dal presidente della Regione, Enrico Rossi: anche nella sicurezza occorre avere un approccio innovativo, per esempio “reinventando il modo in cui vivono le città”.