
Firenze – I Comuni di Firenze, Capannori, Capoliveri e Montepulciano, le province di Prato e di Lucca, la Regione Toscana, l’Università di Firenze e PromoFirenze sono le istituzioni e gli enti ai quali sono stati assegnati i riconoscimenti Smart Communities in occasione di Smau Firenze 2015 che si svolge oggi 14 luglio e domani presso la Fortezza da Basso e che intende rappresentare gli “Stati generali dell’innovazione in Toscana”.
Andando nel merito dei progetti, in occasione di Expo2015, PromoFirenze ha realizzato il progetto I_Dome: una cupola high tech che riproduce nella forma e nelle proporzioni architettoniche la Cupola del Brunelleschi, con materiali e tecniche contemporanee. Capannori e Capoliveri hanno puntato su sulla diffusione di servizi digitali per le famiglie, le imprese e la Pubblica Amministrazione; Montepulciano ha incaricato l’Università Marconi di Roma di realizzare una piattaforma digitale per il calcolo della Carbon Foot Print della produzione del Vino Nobile, ovvero la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera durante l’intero ciclo di lavorazione; la Provincia di Prato ha progettato il portale “iomappo” che dà la possibilità di interagire direttamente con la popolazione per raccogliere dati sul territorio; quella di Lucca ha sviluppato il progetto Inforischio, un’app per ricevere sul proprio mobile notizie in tempo reale con notifica push su allerta meteo, calamità, rischi sul proprio territorio; la Regione Toscana ha realizzato il progetto “TurismoToscana@PetFriendly” volto a sviluppare un modello di accoglienza per i turisti che viaggiano con i loro animali domestici. L’Università di Firenze, infine, ha progettato disit lab, una piattaforma che aggrega dati aperti e dati privati, statici e dinamici, che riguardano la Toscana, la Provincia e in particolare l’area di Firenze.
Nell’intervenire al termine della premiazione il nuovo assessore regionale alle Attività produttive Stefano Ciuoffo ha detto che occorre elaborare “un linguaggio nuovo e portarlo nelle aziende e nelle istituzioni, è un salto di generazione vero: giovani proprietari di un linguaggio diverso lavorano con una lingua diversa e con strumenti diversi”. Si tratta di un salto che “non possiamo prolungare altrimenti il gap di competitività rischia di diventare incolmabile”. Soprattutto le istituzioni – ha aggiunto “devono imparare a essere a fianco delle imprese e farlo sarà complesso perché manca una cultura e dobbiamo assumere pienamente il nostro ruolo che non è più quello di seminatori di regole e di conformità” che introducono griglie che allungano i tempi e invece oggi “bisogna essere capaci di ottimizzare i processi”.