Firenze – Sotto la Torre di Maratona il sereno dura poco, appena lo spazio di 24 ore. Perché alle roboanti dichiarazioni del senatore di Scandicci e leader di Italia Viva Matteo Renzi che in pratica invitava la Soprintendenza e il suo dirigente Andrea Pessina ad occuparsi di altro in quanto con l’emendamento sblocca stadi adesso in votazione alla Camera sul futuro del Franchi avrebbero deciso Comune e Fiorentina, adesso arrivano le precisazioni di Rosa Maria Di Giorgi. E anche un attacco frontale all’ ex ragazzo di Rignano, accusato senza mezzi termini dalla deputata fiorentina del Pd di aver messo il cappello (fra l’altro in buona compagnia della Lega) sull’emendamento stesso presentato dalla senatrice Caterina Biti con l’ormai conosciutissima “mossa del cavallo”.
Di Giorgi ha affidato a un lungo post su Facebook la difesa di Pessina sottolineando che “con la Soprintendenza si dovrà collaborare e dovranno essere esaminati i progetti in armonia fra le istituzioni preposte, ossia il Comune e la Soprintendenza”. Appoggiando in ciò le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Dario Nardella e dando dunque una ulteriore stoccata a Renzi. “Voglio rassicurare il Soprintendente – spiega Di Giorgi – con cui ho avuto uno scambio di opinioni molto proficuo. Non concordo assolutamente con le recenti dichiarazioni di Matteo Renzi che escludono il ruolo del Ministero dei Beni Culturali. Quando ha firmato il nostro emendamento, presentato dalla senatrice Caterina Biti chiedendo di esserne il primo firmatario, ha condiviso il nostro testo su cui lavoravamo da mesi in solitudine: testo che semplificava l’iter di approvazione dei progetti sugli stadi dando priorità al mantenimento delle funzioni, ossia del gioco del calcio. Il sindaco Nardella ha compreso il senso del nostro emendamento. Si dovrà collaborare con la Soprintendenza”.