Firenze – E’ stato davvero un grande spettacolo questa edizione delle “Strade Bianche” professionisti maschile e femminile. Hanno prevalso come era prevedibile, corridori stranieri, tra l’altro in grandissima maggioranza ai via. Due successi per distacco. In campo maschile del belga Wout Van Aert; in campo femminile dell’olandese Annemiek Van Vleuten.
Due gare combattute selettive al massimo in una giornata torrida, con 11 tratti (otto per le donne) di strada sterrata, polverosa, sconnessa nei quali i corridori hanno dovuto spendere tante energie. Ed è stato proprio in quei tratti che le due gare hanno offerto gli episodi decisivi.
In campo maschile si formava al comando un sestetto nel quale figurano anche il campione italiano Davide Formulo, secondo a 30” al traguardo e Alberto Bettiol di Castelfiorentino, dieci volte bravo per aver battagliato moltissimo sempre al vertice della gara e quarto al traguardo per un leggero cedimento nel finale.
Da quel sestetto al comando, ad una ventina di chilometri da Siena, scattava improvvisamente Van Aert che non veniva più raggiunto. Il 25enne fiammingo è stato tre volte campione del mondo di cross e due volte terzo nelle “Strade Bianche”. Sfortunato Nibali coinvolto in una caduta.
Pronostico rispettato in pieno nella gara femminile. La 37enne iridata Annemiek Van Vleuten, favorita numero uno, non ha tradito le aspettative. Ha dominato nel finale ed ha vinto alla grande.
La campionessa del mondo è stata impareggiabile protagonista nella seconda parte del percorso. Nel finale raggiungeva ed alle porte di Siena staccava la spagnola Garcia autrice di una lunga coraggiosa fuga.
Al quinto posto Elisa Longo Borghini prima delle poche italiane al via.
Spettacolo agonistico invidiabile, perfetta l’organizzazione. Una sola nota negativa. Nella notte della vigilia da un camion della squadra di Nibali e di Elisa Longo Borghini venivano rubate sei biciclette (non quelle dei campioni citati).
Il camion parcheggiato bei pressi dell’albergo di Siena nel quale alloggiava quella squadra, veniva “aperto” tagliando il tetto, un telone di cerato, e conteneva una ventina di biciclette. Il valore del bottino 60mila euro. I corridori colpiti dal furto hanno gareggiato con le biciclette di riserva.