
"Sulla strana compravendita della palazzina di via Ponte di Mezzo da parte della ASL e, ancora prima, sulla legittimità della sua realizzazione ad opera di soggetti collegati alla Quadra srl siamo intervenuti più volte nel corso degli anni". E' con una nota che i consiglieri comunali di Sel e Perunaltracittà Grassi e De Zordo tornano sulle "strane compravendite" che sono state realizzate dalla Asl a Ponte di Mezzo. Non solo: ricordano anche, i due consiglieri, che tutta la vicenda è inserita nelle complesse vicissitudini di Quadra srl, la società di cui facevano parte professionisti e politici fiorentini e toscani divenuta l'esempio "simbolo" della commistione fra affari e politica, appunto.
"Molte le criticità da noi rilevate – si legge nella nota – lo spreco di denaro pubblico da parte della ASL che acquista una palazzina ancora da costruire in un angusto cortile di via Ponte di Mezzo 27 a prezzi superiori a quelli di mercato dall’immobiliare NewAbitare, che non ne era ancora proprietaria e che la comprò lo stesso giorno (a minor prezzo) dalla Alfa Toscana Immobiliare. Inoltre, l’edificio è stato costruito grazie alle cosiddette norme ‘Quadra’: i due capannoni artigianali preesistenti, corrispondenti ad una tipografia (Nigi) e ad un’officina (Villanelli), classificati come ‘classe 6’ sono stati sostituiti da un unico edificio a destinazione residenziale. Infine l’edificio presentava problemi dovuti al fatto che l’ingresso all’isolato avviene tramite un’unica via di accesso le cui dimensioni (m. 3,30 x m. 3,05) poco concedono a standard di sicurezza in caso di evacuazione rapida e forzata dei residenti, soprattutto se all’interno sono presenti numerosi nuclei di pazienti non completamente autosufficienti".
Una vicenda che fu segnalata da De Zordo e Grassi sin dal 2011, vale a dire dall'ano della compravendita. E la domanda che sorse in proposito, ricordano i due rappresentanti politici, fu: "Perché la ASL ha voluto acquistare una palazzina a destinazione residenziale (e non sociosanitaria) e dunque a un prezzo assai elevato, perdipiù già salita agli onori della cronaca dall’inchiesta Quadra e che non aveva i requisiti di sicurezza per la tipologia di pazienti da ospitare?".
Domanda a cui, insieme a molte altre, si ritrova a rispondere, come ricordano Grassi e De Zordo, la Procura, che "provvederà a far luce dove la politica ha fallito: ricordiamo infatti le interrogazioni presentate in merito fin dal 2008, la mozione che chiedeva controlli dei vigili urbani sui cantieri Quadra nel 2009, le lettere inviate alle autorità competenti per segnalare i dubbi sulla vendita e la segnalazione ai VVFF per le mancate condizioni di sicurezza dell’immobile. Senza contare l’attività del Comitato SanSalvichipuò e del Panificio Militare che hanno ripetutamente chiesto agli enti pubblici coinvolti di intervenire e porre fine alla vicenda".