
Firenze – E’ dalla Scuola Superiore Sant’Anna e Università di Pisa che parte la più ampia analisi che prende in considerazione i dati mondiali di 21 anni di “vita” del mais geneticamente modificato. Dal 1996 fino al 2016, attraverso le colture che iniziarono a germogliare negli Stati Uniti, Europa, Asia, Africa, Sud America e Australia.