
Firenze – Apparenza e finzione, ambiguità delle parole, generi che continuamente si scambiano ruoli e capacità seduttiva e che suscitano dunque sentimenti del tutto a prescindere dall’aspetto che assumono. Per il regista Pier Paolo Pacini la Dodicesima Notte, una delle ultime commedie di William Shakespeare, è l’opera più contemporanea del Bardo, una sorta di manifesto