
Firenze – A stretto senso, non si parla neppure di profughi, almeno ad ora, quando si considerano le misure di accoglienza per le persone che dall’inferno di Kabul vengono dirottate nei vari Paesi europei, fra cui l’Italia. Si tratta infatti di collaboratori delle nostre forze armate, di persone presenti anche da vent’anni al fianco degli