
Firenze – Non c’è salvezza per i puri di cuore. O meglio: può conquistare la salvezza da solo, mettendo alla più dure delle prove la sua capacità creativa e immaginifica. Il salvataggio con happy end di Florestan, il prigioniero del Fidelio, è un’eccezione che conferma la regola. Così come la conferma pienamente la tragica beffa finale del prigioniero di Dallapiccola