
Milano – È forte, nell’area dei liberal-democratici, il desiderio di costituirsi finalmente in partito, cogliendo alcuni segni dei tempi favorevoli: la crisi del populismo e dell’euro-scetticismo, la grande popolarità del neo-premier Mario Draghi, l’attenuazione dello scontro destra-sinistra determinata dall’insediamento del suo governo di larghissime intese. Tuttavia chi coltiva quest’idea deve risolvere un paradosso: la ragion d’essere