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Terre di scavo del sottopassaggio dell'Alta Velocità a Firenze ancora sotto tiro. Ma stavolta, non per interrogazioni o polemiche politiche, come abbiamo letto nei mesi scorsi, ma perchè al centro di una telefonata fra due tecnici e colleghi della Seli. Chi o meglio cosa è la Seli? Si tratta della ditta proprietaria di Monna Lisa, ormai meglio conosciuta come la talpa, o, per meglio dire, l'enorme fresa che avrebbe dovuto scavare il "buco" sotto Firenze. E la conversazione, di cui sono disponibili le intercettazioni, parla proprio di quelle terre di scavo, quelle di cui nessuno sa dove andranno a finire.
''Molto presumibilmente appena iniziamo a scavare ci fermano. Eh, quindi adesso il problema, il grandissimo dilemma è: ci fermeranno per quanto? Hai capito?". Eccola, l'intercettazione del 19 luglio 2011, agli atti dell' inchiesta fiorentina sull'opera. E perchè li fermeranno? A spiegarlo, i carabinieri del Ros, che nell'informativa dicono che il tecnico chiama il collega informandolo di aver saputo che appena la fresa comincerà a scavare per realizzare il tunnel, tutto verrà bloccato per via giudiziaria. Motivo? Non è chiaro come verranno smaltiti i lavori di scavo. Non solo: nessuno si pronuncerà sul modus, secondo il tecnico ben informato, col risultato scontato che "i lavori verranno fermati".
L'enorme fresa venne sequestrata il 17 gennaio 2013 dai pm Gianni Tei e Giulio Monferini.La vicenda della Tav riguarda 31 indagati, fra cui imprenditori, responsabili Gruppo Fs, anche funzionari dello stesso ministero. Nella lista dei reati di cui si ipotizza la presenza, si va da corruzione a associazione per delinquere finalizzata alla truffa e traffico di rifiuti.