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Teatro Cantiere Florida: Pietre Nere, tutte le variazioni sul tema casa Spettacoli

Firenze – Due diverse concezioni di teatro si confrontano a Firenze, divise tra le due sponde dell’Arno. C’è un teatro classico e contemporaneo  che resta fedele alle tematiche letterarie, ai classici, oppure anche alle novità, sempre però su un impianto tradizionale. Si vola più o meno alto, sempre un po’ distante. L’arte è altro dallo spettatore al quale si chiede un impegno di comprensione e immedesimazione.  E’ il teatro del Centro, per signori e signore d’età che chiedono percorsi intellettuali consolidati, che sono familiari.

Il teatro diladdarno è tutto diverso. La linea divisiva fra artisti e spettatori è assai più sottile. Sul palco si raccontano i temi e i problemi quotidiani, di casa, di famiglia e gli attori non vogliono distinguersi da chi li sta guardando.  C’è un pubblico di giovani che ha preventivamente esercitato la mente sul messaggio dell’opera. I temi che si sviluppano sul palco sono quelli che toccano da vicino gli spettatori. Andate a vedere gli spettacoli del Materia Prima Festival in corso di svolgimento al Teatro Cantiere Florida e assisterete a una partecipazione  totale, senza soluzione di continuità fra azione e osservazione. La distanza è annullata. A un certo punto si può addirittura immaginare che ci possano essere continui scambi di ruoli fra la compagnia in scena e quella seduta in platea.

Ideata dalla compagnia Murmuris di Laura Croce, Luisa Bosi e Francesco Migliorini, Materia Prima si propone questo obiettivo “riportare il teatro al centro della vita delle persone, per immaginare una nuova comunità di artisti e spettatori che insieme  abitano il presente”. Un programma perfettamente centrato dall’atto unico Pietre Nere presentato nei giorni scorsi da Babilonia Teatri,  Leone d’argento alla Biennale di Venezia. Uno spettacolo che nasce dall’indagine effettuata sul territorio di Asti alla ricerca del concetto di casa incontrando gli ospiti di case di riposo, di istituti psichiatrici, di rifugi per senzatetto. Il progetto si intitola  Casa Mondo e ha vinto il Bando Art Waves di Compagnia di San Paolo (cinque artisti invitati a interpretare  il tema della casa).

La pièce di Enrico Castellani e Valeria Raimondi, con la collaborazione artistica di Francesco Alberici,  tocca il tema più sensibile per il pubblico che la pandemia ha costretto a riscoprire la casa con tutte le dinamiche, gli stereotipi, le difficoltà di trovarla, lasciarla, darle un senso, integrare i diversi mondi. Con le sue violenze  e le sue discriminazioni, ma anche con l’energia affettiva capace di superarle. Con tutto l’impegno che richiede per tenere insieme lei  e tutti i suoi insicuri abitatori. In una delle scene più efficaci (una cornice stilizzata con luci colorate, una finta tempesta di neve) si rappresenta il simbolo inarrivabile del presepe che diventa una scena comica nella quale gli attori declamano tutte le possibili combinazioni linguistiche della parola casa, rimandando a quella primigenia, da cui scaturisce la nostra civiltà.

Usando un linguaggio leggero, rock, pop, punk. comico, quasi circense, gli attori mettono in scena alcune soluzioni tecniche davvero brillanti come il gigantesco divano rosso finale nel quale si perde il ragazzo della famiglia, allegoria del rischio di esclusione ed emarginazione dei più indifesi della famiglia.

Il messaggio di Pietre Nere tuttavia è subito chiaro fin dall’inizio con il racconto dello studente boliviano Correas a Boston nel 1919 che apre la sua casa a tutti coloro che sono interessati ad ascoltare musica insieme a lui e che poi esporta “il format” nel suo paese: un giorno nel quale la sua casa si apre a chi condivide la passione per la musica. Così come con la lettura di un brano tratto dal libro Filosofia della Casa, lo spazio domestico e la felicità di Emanuele Coccia. Lo spazio interno della casa acquista senso solo in quanto si mette in comunicazione costante con quello esterno. Basta dunque con l’individualismo solipsistico che la pandemia ha rafforzato. Nella casa abita il mondo, è un atto importante di riconoscimento. Create  una casa aperta, non un appartamento chiuso a chiave.

Foto di FrancoRabino

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