
Firenze – In una perfomance tutta concentrata nel corporale, anzi nel ventre reale e iperbolico di Giancarlo Cauteruccio, hanno risuonato, nella chiesa- teatro di Santa Verdiana, le invettive e la disperazione dell’autore\attore in” FAME”, testo tolto e rielaborato dal suo “Panza crianza ricordanza”, nella lingua madre calabrese, urlata e mugolata come in un canto funebre . Perché qualcosa di funereo ha, tragicamente , la compulsività nei confronti del cibo che porta alla malattia, fino alla morte.
Nell’ex monastero, poi chiesa dove un tempo sarà risuonata la disperazione e l’impotente ribellione delle condannate del carcere, è allestito un piccolo tavolo con carni frutti e verdure in ammucchiata, dove Cauteruccio si aggira come un lupo famelico e ringhiante: è quello il nuovo carcere di chi è vittima, non solo della bulimia, in quanto tale , ma del consumismo sfrenato di una società individualistica, iniqua e assurda, che va dalla mancanza del cibo di sussistenza degli ‘ultimi’ di questo mondo, alla strabocchevole abbondanza degli straricchi a cui, infine, non solo la società più consapevole ma le viscere stesse si ribellano, come nella droga ed in altre forme di alienazione. Il tutto è gridato in una forma poetica da inferno dantesco, non per niente evocato nel suggestivo dialetto calabrese capace di suggerire la musica e il canto mancante di precedenti edizioni .
Subito, nei due incavi delle pareti della chiesa, destinati un tempo a immagini sacre, compare la scritta conturbante: ”Cominciamo mangiando le nostre madri nel loro ventre, poi nel loro latte…” .E mentre l’attore continua a imprecare e deprecare la sua condanna, personale e sociale, alla polifagia , nelle stesse pareti della cappella compaiono immagini pantagrueliche, come i diavoli di un trionfo della morte (viene in mente Buffalmacco e il Cimitero pisano….) che divorano e divorano cibo in un orgia che è a un tempo di abominio , ma anche, come avviene nel più profondo degrado, di tragica compensazione. La manipolazione degli ingredienti di cucina come sadica felicità fra torturato e torturatore .
Nell’ambito del programma dell’ “Estate fiorentina 2015” , FAME non si ripeterà, ma Cauteruccio sarà ancora presente, fino al 25 ottobre , nel “Chiostro delle geometrie” con il “Teatro Architettura”, con un intervento , il 14 0ttobre.