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Temperature record (+6,3°) e deficit idrico: meno latte, uova e miele Economia

Firenze – Il mese di luglio ha fatto segnare una temperatura da record con valori superiori di 6,3 gradi alla media del periodo che provocano notevole stress ai sistemi agricoli, fatti di coltivazioni e allevamenti . E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Toscana sulla base dei dati Ucea relativi agli scarti della prima decade di luglio rispetto alla media che evidenziano anche deficit di precipitazioni del 98,2%. In sostanza – sottolinea Coldiretti – le temperature minime in Toscana sono state di 20,1 (media nazionale 19,6) mentre quelle massime di 31,6 gradi nella prima decade di luglio con la colonnina di mercurio destinata a salire ancora nelle prossime settimane. Nel luglio 2014 le temperature massime medie si erano attestate intorno ai 25,3° mentre le minime a 15,9°.
Riguardo agli allevamenti la situazione – spiega Coldiretti –  si traduce in aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.

Gli effetti negativi del caldo record si fanno sentire anche in campagna, colpendo, infatti, soprattutto agli animali, specie se allevati unicamente in stalle o in ambienti privi di vegetazione arborea. Le api volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere polline e nettare, fondamentale per la produzione di miele. Il caldo – sottolinea Coldiretti – favorisce l’evapotraspirazione nelle piante e aumenta la concentrazione zuccherina rendendo più gustosa la frutta indispensabile per combattere il rischio dei colpi di calore dovuto alla grande afa. Oltre a conferire un gusto prelibato alla frutta però il caldo – sottolinea ancora – nelle case, nei giardini e nei campi coltivati ha fatto impennare le richieste di acqua da parte delle piante che hanno bisogno di mantenere un adeguato livello di idratazione per non rischiare di seccare sotto i raggi del sole, dopo aver raggiunto il punto di appassimento temporaneo.

In difficoltà sono le coltivazioni di mais necessarie per l’alimentazione degli animali che necessitano di una adeguata irrigazione. Le mucche nelle stalle stressate dalle alte temperature, producono fino al 15% di latte in meno, rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali, secondo la Coldiretti nell’evidenziare una emergenza  aggravata notevolmente dall’umidità che, come per le persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. Per loro – spiega ancora la principale organizzazione agricola – la temperatura ideale è fra i 22 e i 24 gradi, quando invece arriva l’afa e il termometro schizza verso l’alto, gli animali soffrono, mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono state allestite – riferisce Coldiretti – doccette, ventole e condizionatori ed utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori.

In difficoltà è in relato l’intera fattoria e anche nei pollai si è sta registrando – precisa Coldiretti – un calo fra il 5 al 10% nella deposizione delle uova mentre per i maiali sono stati accesi i condizionatori per evitare che le temperature sfondino la soglia dei 28 gradi oltre la quale gli animali cominciano a soffrire e a mangiare fino al 40% in meno della razione giornaliera.

Info: www.toscana.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook e Twitter @coldirettitosca

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