
Firenze – Mentre a Palazzo Chigi si discute delle ormai prossime misure per far fronte all’emergenza coronavirus, la Toscana è entrata oggi in fascia gialla e lo rimarrà fino a venerdì 15 gennaio. Una zona gialla “rafforzata” dal momento che saranno comunque vietati gli spostamenti fuori regione, se non per motivi di lavoro, salute o necessità, o per il rientro alla residenza, domicilio o abitazione. Anche gli studenti toscani delle superiori (al 50%) sono tornati oggi in classe.
Solo cinque regioni, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto si trovano attualmente in zona arancione, mentre tutte le altre sono in zona gialla.
Che cosa è possibile fare dunque in Toscana in questi giorni e quali sono le restrizioni? Partiamo da queste ultime: rimane, come in tutta Italia, il coprifuoco dalle 22 alle 5. In questo orario ci si potrà muovere solo per lavoro, salute o necessità. Bar, pasticcerie e ristoranti potranno effettuare il servizio al tavolo fino alle 18 (4 persone per tavolo) ma allo scoccare delle 18 potranno effettuare il servizio solo per asporto fino alle 22 o consegne a domicilio (senza limiti). Rimangono chiusi i cinema, musei, teatri, piscine, palestre. Per il resto tutti i negozi rimarranno aperti e la libertà di movimento sarà totale e senza autcertificazione all’interno però della regione.
Per quanto riguarda invece le cinque regioni in zona arancione da ricordare che ci si potrà spostare liberamente solo all’interno del comune e i negozi rimarranno tutti aperti. Chiusi ristoranti e bar, eccetto che per l’asporto (fino alle 22) e le consegne a domicilio (senza limiti). Ancora valida la deroga (eccetto nelle zone che diventeranno rosse) per chi abita in comuni sotto i cinquemila abitanti che potranno spostarsi in un raggio di 30 chilometri senza però potersi recare nei capoluoghi di provincia.
Venerdì prossimo, come di consueto, è atteso il report settimanale del Comitato tecnico scientifico sulla base del quale verrà decisa la nuova collocazione delle regioni in base agli indici di rischio.
Da sabato 16 gennaio si ricambia. E’ in discussione infatti in queste ore il nuovo Dpcm con le nuove misure di contenimento. In questo caso, nessuna certezza. A parte che rimarrà la divisione in fasce del territorio. Si ragiona in pratica di limitare gli spostamenti anche fra regioni in fascia gialla e di consentire l’asporto, per quel che riguarda i bar, soltanto fino alle 18.
Sembrerebbe tramontata l’idea del passaggio diretto in zona rossa per quelle regioni che dovessero superare i 250 casi ogni 100.000 abitanti (gli ultimi dati indicavano due estremi, il Veneto con oltre 400 casi e la Toscana invece con circa 80. Proprio la Toscana, attualmente, è l’unica regione classificata a basso rischio. L’ormai noto invece Rt invece è già stato inasprito: superato l’1 si va in fascia arancione, superato l’1,25 in fascia rossa. Proprio l’indice Rt e il parametro dei casi ogni 100.000 abitanti potrebbero entrare inoltre in gioco nella ventilata istituzione di una quarta fascia, quella bianca, entro i cui confini potrebbe essere tutto riaperto, compresi cinema, teatri, palestre, piscine. Il liberi tutti (ma sempre con mascherine e distanziamenti) potrebbe avvenire per quelle regioni che dovessero raggiungere un Rt di 0,50 e sotto i 50 casi ogni 100.000 abitanti. Allo stato attuale delle cose un semplice miraggio.
Molta incertezza rimane infine sulla possibilità che i week end siano in arancione anche per le regioni in fascia gialla. La misura, data per certa fino a ieri, non è poi così sicuro che alla fine venga adottata. E un’apertura sembra esserci anche sulla deroga dello spostamento per due persone una volta al giorno verso una sola abitazione. Una deroga che ha consentito un minimo di socialità nelle vacanze natalizie e che potrebbe essere necessaria visto il continuo prolungarsi del regime di restrizioni.
Al vaglio del governo in queste ore anche il prolungamento dello stato d’emergenza in scadenza a fine mese. Si parla di proroga a marzo o aprile, anche se in piena campagna vaccinale è facile prevedere che lo stato d’emergenza si protrarrà probabilmente per tutto l’anno.
Con l’ormai prossimo Dpcm alle porte, c’è da sottolineare il fatto che se venisse introdotto un divieto di spostamento anche fra regioni gialle, questo dovrebbe comunque essere adottato con decreto legge, così come il governo ha fatto, a parte la fase iniziale dell’emergenza, ogni volta che si è trattato di limitare la libertà di circolazione delle persone.
Il confronto fra governo e regioni va avanti. Mercoledì 13 gennaio il ministro della Sanità, Roberto Speranza, dovrebbe riferire alle Camere prima della stesura definitiva del provvedimento.