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Tramvia 4, deposito cancella piazza Alpi-Hrovatin, le Piagge non ci stanno Breaking news, Cronaca

Firenze – Oggetto di un processo partecipato, la piazza Alpi-Hrovatin  ha non solo un grande valore simbolico, ma anche un valore concreto in quanto area della “speranza” dei cittadini della zona di avere un centro aggregante di socializzazione. Ebbene, secondo i progetti per la linea 4 della tramvia, la piazza e tutto ciò che rappresenta andrebbe cancellata dalla costruzione del deposito dei mezzi tramviari lato Piagge. L’insediamento andrebbe a invadere anche buona parte del pratone di via Lombardia. 
Al progetto non ci stanno i componenti della Comunità delle Piagge,  che rilevano anche che l’area fu denominata nel 2016 dallo stesso Comune di Firenze “Piazza Alpi-Hrovatin”, con un’inaugurazione avvenuta “in pompa magna”.
Le tavole progettuali presentate – dicono dalla Comunità – mostrano che il deposito dei mezzi tramviari lato Piagge occuperà tutta l’area tra l’ex via Lombardia, il centro sociale il pozzo, le navi di via della Sala e il maneggio, quindi l’intera Piazza Alpi e Hrovatin (ad eccezione dello spazio di pertinenza del centro sociale), su cui, come Comunità delle Piagge, abbiamo appena concluso un percorso di progettazione partecipata finanziato dalla Regione Toscana grazie alla legge sulla partecipazione (L.R.46/2013), attivato con la raccolta di più di 1000 firme e promosso da una rete di 15 partner tra associazioni e altre realtà del territorio”.
 
Un percorso partecipato in cui  “il Comune di Firenze ci ha messo la faccia”, come si legge nella nota, in quanto “l’assessora all’Ambiente e Partecipazione Alessia Bettini ha firmato la lettera di supporto che ha consentito all’Autorità della Partecipazione di accettare la richiesta di attivazione del processo e sia la Bettini che il presidente del Q5 Cristiano Balli che l’assessore ai beni comuni Fratini hanno preso parte al momento conclusivo del percorso partecipativo Apriti piazza! avvenuto al teatro Viper lo scorso dicembre, alla presenza di numerosi abitanti e soprattutto delle famiglie dei ragazzi della scuola Paolo Uccello, partner del progetto, che molto si sono spesi nel dare il loro contributo creativo”. 
 Sia nell’occasione citata che nei numerosi incontri precedenti, dicono i cittadini, “ci sono state fornite informazioni chiare sul progetto del deposito della tramvia, che in ogni caso non è mai stato considerato incompatibile con l’esistenza della Piazza, anzi sembrava che con la previsione del prolungamento della tramvia fino a Campi Bisenzio anche il deposito sarebbe stato spostato altrove”. 
 
Noi come comunità delle Piagge – prosegue la nota – chi ha guidato con noi il percorso e chi ha partecipato con fiducia, ci sentiamo presi in giro e ingannati e ci opporremo con tutte le nostre forze a questo scellerato progetto che contraddice anni di indirizzi di pianificazione che da sempre indicavano questa area come nuova centralità di progetto. Un vero spazio pubblico di aggregazione da sempre manca in questo quartiere e da sempre la sua nascita è stata prevista qui. Ricordiamo uno tra tutti, il Piano Guida De Carlo per le Piagge, frutto anch’esso di un lungo lavoro di progettazione da parte di uno dei più grandi urbanisti italiani che ha coinvolto il territorio e la stessa comunità delle Piagge già all’inizio degli anni 2000, scelte ribadite in svariati piani di settore e nel Piano strutturale vigente e poi contraddette come se niente fosse”.
 
E dunque, ecco i punti del paradosso: “Intitolare una piazza definendo solo un perimetro sulla carta, attrezzarla con l’apposizione di una targa e continuare a lasciarla un pratone abbandonato (tra l’altro inquinato e da bonificare, su cui nessuno ha mai provveduto a fare analisi dettagliate e definitive per capire se esiste un pericolo per la popolazione), già ha dell’assurdo. Attivare un processo partecipativo di 6 mesi finanziato con soldi pubblici per progettarla e poi non tenerne minimamente conto e farci il deposito della tramvia è inimmaginabile, eppure è successo”. 
 
La richiesta della Comunità e di buona parte dei cittadini delle Piagge è dunque una sola: “Nardella e Giorgetti rivedano subito il progetto e parlino chiaramente con noi prima di fregiarsi, come amministrazione, di un risultato utile alla cittadinanza ancor prima della sua realizzazione. Realizzazione che, invece, se portata avanti in questo modo, costituirà l’ennesimo furto di futuro per noi e per gli abitanti delle Piagge”. 
 
Conclude la nota: “Noi non staremo fermi. Il rischio di vedere svanire l’ultima occasione di creare un luogo di socialità viva e attiva nel quartiere e di dare un senso alla parola riqualificazione delle periferie rendendole davvero città attraverso una visione ampia, unitaria e coerente, come era quella del Piano De Carlo, è concreto e noi non lo vogliamo correre”. 
Sulla questione, interviene con una nota anche la candidata sindaco per la sinistra Antonella Bundu:Sono letteralmente allibita –  dice la candidata – prima il Comune sostiene il percorso partecipativo finanziato dalla Regione Toscana, poi cancella la stessa piazza oggetto del progetto, prevedendo il deposito dei tram proprio in quell’area. È normale che la popolazione si senta presa in giro dal sindaco Nardella. Purtroppo è solo l’ennesima dimostrazione di quanto l’amministrazione comunale abbia a cuore quel quartiere e creda nei processi di partecipazione. È un fatto senz’altro positivo che la tramvia arrivi alle Piagge e colleghi finalmente l’estrema periferia al centro ma bisogna tener conto dell’impatto dell’opera sulle comunità e le aree che vengono attraversate. Un deposito tramviario in quell’area cancellerebbe di fatto il Centro sociale Il Pozzo, una realtà fondamentale per la vita del quartiere”.
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