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TTIP, tutte le ragioni della protesta di sabato Società

Firenze – Il 18 aprile sarà una data da ricordare. In tutta Europa e negli Stati Uniti sono state organizzate migliaia di manifestazioni, alla stessa ora, per esprimere un forte dissenso contro il TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, un trattato bilaterale tra USA e Unione Europea che prevede una ancora maggiore liberalizzazione del commercio. Firenze, insieme a Roma, Milano, Torino, Bologna, Pisa e Napoli, non poteva mancare. Proprio oggi in conferenza stampa alle Giubbe Rosse è stata annunciata la manifestazione di sabato prossimo, a cui molti si aspettano una grande partecipazione.

La trattativa sta andando avanti in un tale groviglio di interessi, sia da parte degli stati sia da parte delle lobby e delle multinazionali, che è molto difficile opporsi ad alcuni temi e discuterne altri. Intanto dobbiamo fermarla. Poi se ne può parlare”, dichiara Gianni Monti del comitato Stop TTIP fiorentino. Ciò che stupisce di questo trattato è il modo in cui le trattative si stanno portando avanti. “Nella più completa segretezza”, tanto che i verbali delle riunioni sono secretati e accessibili soltanto a quei parlamentari europei sprovvisti di “macchina fotografica, di cellulare e addirittura di carta e penna”.

Questa trattativa pertanto, avvolta dal mistero com’è, rischia di dar corpo alle insistenti voci che parlano di “smantellamento e demolizione della trasparenza e della democrazia”.

La manifestazione del 18 aprile si articolerà in due passaggi. La mattina, in contemporanea in tutto il mondo, e poi di nuovo alle 15 con un corteo che a partire dal ponte Santa Trinita, attraverserà le vie del centro.

Ma che cos’è il TTIP, e soprattutto cosa comporterà per la popolazione? Innazitutto, non ne è chiara la natura, come osserva Tito Metha del comitato: per i paesi dell’est membri dell’Unione sembra che questo trattato abbia una valenza anche politica, come un’adesione più sentita al blocco occidentale, oppure, in caso di opposizione, come un rifiuto dell’egemonia e dell’influenza statunitense. Per i paesi invece come la Francia o la Germania il trattato ha un significato esclusivamente commerciale, di apertura del mercato ai prodotti usa in cambio della stessa apertura oltreoceano nei loro confronti. A seconda della natura che il trattato assumerà, le procedure di approvazione saranno diverse: la semplice votazione in parlamento europeo (in caso di natura commerciale) e l’automatica applicazione oppure la ratifica da parte di ogni stato membro (in caso il trattato abbia come oggetto anche materie che non sono di esclusiva competenza dell’unione).

In ogni caso, in molti si chiedono se il TTIP non rischi di compromettere la qualità e la sicurezza soprattutto dei prodotti che troviamo al supermercato e mettiamo sulla nostra tavola. È il caso degli OGM che, già presenti in quantità minima sugli scaffali, potrebbero aumentare e diffondersi capillarmente. “È seriamente minacciato il principio di precauzione per il quale un prodotto, prima di essere immesso del mercato, deve essere testato in modo da escluderne la nocività o la pericolosità”, scrive il Comitato.

Entro quest’anno i sostenitori del TTIP dovrebbero convergere su una bozza d’accordo: tuttavia la trattativa sta procedendo a rilento anche a causa dell’opposizione sociale.

 

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