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Tunnel Tav Firenze, si fa o non si fa? Cronaca

Firenze – Forse Ferrovie sta pensando di non realizzare più il tunnel Tav e la stazione sotterranea Foster. Perchè il sidnaco di Firenze, Dario Nardella ha dichiarato “Ferrovie dello Stato deve farci comprendere qual è lo stato di avanzamento dei lavori. Indiscrezioni giungono anche dalla Cisl sul possibile abbandono del progetto di sottoattraversamento del nodo di Firenze, al quale il M5S  si è sempre opposto. I comitati No Tunnel Tav chiedono di essere incontrati dal presidente della Regione Enrico Rossi per valutare il progetto alternativo dell’Università di Firenze, sostenuto anche dal vice capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio Mauro Razzanelli

“La posizione del Comune è quella di sempre – ha ribadito Nardella –  ovvero che quest’opera è considerata dallo Stato strategica, noi ne prendiamo atto. In passato con il sindaco Renzi abbiamo sempre presentato le nostre perplessità tuttavia siamo anche consapevoli che non ci sia niente di peggio ed in Italia succede un pò troppo spesso, di avere opere pubbliche che cominciano e non si sa mai se e quando finiscono. Quindi – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine dell’inaugurazione di alcuni appartamenti, della Fondazione Tommasino Bacciotti – vogliamo solo chiarezza. Mi preoccupo – ha aggiunto – della situazione della mia città e penso che i fiorentini abbiano diritto di sapere se un’opera pubblica così rilevante sarà terminata e come sarà terminata”.

I ripensamenti sul progetto di sottoattraversamento dell’alta velocita “non possono che confermare quanto denunciato da un decennio dai comitati che si oppongono – scrive in una nota il comitato No Tunnel Tav, aggiungendo: “L’abbandono di un progetto totalmente inutile, anzi dannoso, sarebbe segno che il buon senso finalmente vince sull’ottusità di chi cerca solo profitti.   All’infrastruttura sotterranea è legato, infatti, la partita delle terre di scavo prodotte dalla fresa che sono e saranno sempre rifiuti, nonostante gli sforzi vergognosi degli ultimi governi Monti e Renzi per modificare in maniera criminogena le normative vigenti”.
Inoltre conclude la nota è noto che l’autorizzazione paesaggistica (e anche la VIA sulla stazione ai Macelli) non c’è e dichiarato chiaramente dalla Pretura nelle inchieste penali in corso, anche se il Comune di Firenze tace in maniera  compiacente”. Si continua, poi, “a tacere sulle criticita ambientali e sui rischi enormi che soffrirebbe il patrimonio edilizio della citta se mai una fresa iniziasse a scavare”.

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle commentano in una nota : “Magari le indiscrezioni fossero vere, qualcuno seguirebbe finalmente noi e i Comitati sulla  strada del buon senso”, ricordando che il nodo fiorentino Alta velocità è  un “progetto inutile e dannoso, pieno di lacune a livello di autorizzazioni“.

I No Tav si rivolgono nuovamente al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, invitandolo a un incontro, nell’auspicio che “la sua Giunta ascolti le proposte elaborate con la collaborazione dell’Universita di Firenze: dal posizionamento di due binari in superficie al potenziamento del nodo ferroviario per creare addirittura un servizio metropolitano esteso alla Piana fiorentina”.
Comunque finisca questa vicenda –  concludono i No Tav – “resteranno delle profonde cicatrici nella città: una assurda voragine ai Macelli, una zona verde distrutta, paratie sotterranee che stanno impattando pericolosamente sulla falda; restera sempre la vergogna di quasi 300 milioni di euro buttati al vento, sempre che non vengano riconosciute le richieste dei costruttori per spese ulteriori superiori ai 500 milioni”.

Il vice capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli: “La stazione sotterranea Foster dedicata ai treni dell’alta velocita non serve. Se finalmente se ne e resa conto anche Rfi questo e un giorno importante per Firenze”.  “Aggiungiamo due binari in superficie come era l’originario progetto di Rfi- sottolinea Razzanelli – e come chiedono i Comitati. Avremo gli stessi tempi di percorrenza, realizzeremo in 3 anni, senza sconvolgere il sottosuolo, la suddivisione tra treni regionali e veloci come dice il presidente Rossi, ma con una spesa di circa 300 milioni di euro e un risparmio di oltre 2 miliardi. La penale, anche se fosse dovuta, diventa ridicola rispetto a queste cifre”. Anche perche, continua, “il castello di sabbia costruito intorno a un progetto che avrebbe favorito solo costruttori e futuri gestori, si sta sgretolando”. Si tratta di “un’infrastruttura per cui mancano autorizzazione paesaggistica e ubicazione delle terre di scavo e che una parte della politica vuole costruire per forza a danno della collettività”. Ci sono anche da considerare “le pesanti inchieste, le lacune progettuali, una a dir poco dubbia cessione degli appalti da parte di una ditta fallita e infine – conclude Razzanelli – l’oggettiva inconsistenza del risparmio dei tempi di percorrenza, hanno dimostrato negli anni che non era certo velocizzare il passaggio dei treni l’obiettivo finale.

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