Tutela dei minori al centro, nel 44% delle separazioni figli a rischio

Firenze – Due volte su tre i conflitti di coniugi in fase di separazione trovano nella gestione dei figli un motivo per alimentare o amplificare la rabbia e il conflitto, con ripercussioni negative sulla salute psico-fisica dei bambini. Nel dettaglio il 44 per cento delle famiglie trova grande difficoltà ad avere una comunicazione non conflittuale sui figli e il 42 per cento indica nella calendarizzazione degli incontri con essi i maggiori motivi di contrasto, anche se sono spesso fonte di conflitto anche le ragioni di carattere economico (42 per cento).

Sono alcuni dei dati che emergono dai rapporti di monitoraggio di “Bambini al Centro”, la sperimentazione del servizio di mediazione familiare promossa due anni fa grazie ad un accordo interistituzionale fra Tribunale ordinario di Firenze, Regione Toscana, Istituto degli Innocenti, Ordine degli avvocati e Organismo di conciliazione di Firenze,  per tutti quei casi, sempre più numerosi, di separazione giudiziale fra coniugi che presentano profili di conflittualità tali da esporre a sofferenza e rischio di pregiudizio i figli minorenni. Il progetto sperimentale è stato realizzato dall’Istituto degli Innocenti nell’ambito delle attività del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza.

A due anni dall’avvio del servizio, il convegno “La mediazione familiare come risorsa per il benessere dei bambini”, ospitato nella Sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti, è stata l’occasione per fare il punto della situazione. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, l’assessora al sociale Serena Spinelli, Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti, Marilena Rizzo, presidente del Tribunale ordinario di Firenze, Susanna Della Felice, presidente dell’Organismo di conciliazione di Firenze e Manuela Cecchi, segretaria dell’Ordine degli avvocati di Firenze.

“Dopo due anni di lavoro condiviso – ha detto l’assessora Spinelli – la giornata di oggi è stata l’occasione per presentare i risultati più significativi e per riflettere insieme sugli sviluppi del progetto di sperimentazione sulla mediazione familiare e del servizio Bambini al Centro, finanziato dalla Regione Toscana. Un ringraziamento, quindi, a tutti gli enti coinvolti e alle operatrici e gli operatori del servizio, che hanno lavorato con le coppie in fase separazione intervenendo su situazioni di alta conflittualità. Una sinergia che si sta rivelando importante e che vogliamo proseguire, per un impegno condiviso nel prevenire le situazioni di sofferenza dei bambini e delle bambine, mettendo al centro la tutela dei loro diritti e la protezione del loro benessere psico-fisico”

“Il progetto sperimentale realizzato dall’Istituto degli Innocenti nell’ambito delle attività del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, e in collaborazione con le altre istituzioni promotrici, ha riportato l’attenzione – sono state le parole della presidente Maria Grazia Giuffrida – sui figli delle coppie e sull’accompagnamento dei separandi a vivere la genitorialità con nuove modalità. La mediazione familiare ha una ‘dimensione minorile’ e parte dai principi ispiratori del Preambolo della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia che realizza quell’interesse superiore del fanciullo che deve costituire oggetto di primaria considerazione”.

Numeri e tendenze del progetto sono stati messi a fuoco nel corso dei lavori, a partire dai monitoraggi bimestrali realizzati. Dal giugno 2020 al settembre scorso, infatti, sono stati 141 gli incontri informativi che si sono svolti negli spazi messi a disposizione dall’Istituto, a cui hanno partecipato prevalentemente le coppie con procedimenti giudiziali e in particolare quelle sposate, pari alla metà di tutte quelle incontrate. L’85 per cento di esse ha poi scelto di proseguire gli incontri di mediazione, un dato medio elevato e frutto di un andamento crescente nel tempo, passato dal 77,3 per cento del secondo semestre 2020, all’86,2 del 2021 fino al 90,7 dei primi nove mesi di quest’anno. Complessivamente, dall’inizio dell’anno sono stati 146 gli incontri effettuati, oltre la metà dei quali con coppie sposate con procedimento giudiziale (59 per cento). Fino ad ora, nel 2022, sono stati 12 i percorsi che si sono conclusi con un accordo e 24 quelli che si sono interrotti mentre per altre 18 coppie gli incontri di mediazione stanno proseguendo.
Il convegno è stato insomma l’occasione per ribadire l’importanza della mediazione familiare quale strumento più efficace non solo per fare in modo che la separazione avvenga nel modo più fluido e progressivo possibile, aiutando gli ex-coniugi a trovare concordanza negli accordi e ad allontanare le dispute che sono sempre dietro l’angolo, ma anche  per garantire il benessere dei figli, riconfermando la necessità di offrire strumenti in grado di aiutare a dare un nuovo indirizzo alla vita familiare, dopo la crisi e oltre la crisi distinguendo le esigenze individuali da quelle di entrambi e da quelle dei figli e dell’intera famiglia.

In programma agli Innocenti anche una serie di tavole rotonde di approfondimento, con la partecipazioni di giuristi, ricercatori, esperti, dirigenti regionali, e il confronto su alcune esperienze maturate nei territori.

 

 

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