
Un gel per salvare dalle intemperie e da altri agenti atmosferici dannosi la 'pelle' delle sculture esposte all'aria aperta. A testare questa sorta di crema solare (e non solo) per le statue è, a Firenze, un team formato da specialisti del polo museale e da scienziati del Cnr: la 'cavia' è un'opera quanto mai celebre ed illustre, il Ratto delle Sabine realizzato nel Cinquecento dal Giambologna ed oggi collocato nella suggestiva loggia dei Lanzi in piazza della Signoria. Sulla scultura, ingabbiata in una vera e propria imbracatura di ponteggi, viene spalmato uno speciale preparato ''a base di ammonio salato'', rivela la responsabile dei restauri del polo museale Magnolia Scudieri: “L'obiettivo di questa serie di test – spiega la studiosa – è infatti quello di capire quale sia la sostanza protettiva più idonea a tutelare dagli agenti atmosferici le sculture esposte all'aperto. In questa fase del programma ne stiamo cercando una che, a differenza di altre provate in passato, sia in grado di raggiungere questo obiettivo senza causare cambiamenti nel colore della statua: al momento stiamo provando l'utilizzo di una sorta di gel basato sull'ammonio salato, che potrebbe rivelarsi il preparato giusto per questo tipodi intervento protettivo”. Non solo per il Ratto dunque, ma per tutte le creazioni marmoree installate all'aperto e rese vittime di pioggia, vento, gelo invernale e calura estiva. La fase attuale della sperimentazione durerà circa un mese, dopodichè il Ratto sarà di nuovo liberato dalla 'prigione' dei ponteggi. I test sul capolavoro realizzato nel 1582 dal Giambologna, in ogni caso, non sono iniziati quest'anno, ma costituiscono il prosieguo di una campagna di monitoraggi sviluppata tra il 2003 e il 2008. Alla attuale fase di indagini ne seguirà una terza, ed ultima, che si svolgerà tra un anno e si concluderà nella primavera del 2013. Portando con se', si spera, la ricetta della lozione miracolosa per salvare la pelle di tutte le statue dai rischi di un'esistenza 'open air'.