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“Urania” per sempre, tra poco l’ultimo cambio per rimanere se stessa Cultura

Vaglia (Firenze) – Mattinata dedicata alla fantascienza alla Biblioteca di Vaglia con alcune anteprime e personaggi di spicco di questo settore di letteratura molto apprezzata dal pubblico dei lettori con le varie s. Per Gian Filippo Pizzo e i co-autori Walter Catalano e Luca Ortino già presenti lo scorso anno, ed il traduttore Roberto Chiavini l’occasione per presentare le nuove antologie appena pubblicate , una dedicata alla fantamusica dal titolo “ Le variazioni Gernsback” edito da Edizioni Della Vigna, l’altra, di grande attualità e dedicata invece al settore dell’economia “Il prezzo del futuro” edito da La Ponga edizioni. Special guest Giuseppe Lippi direttore di Urania, la collana cult nata negli anni’50 per un’intuizione di Giorgio Monicelli con l’avvallo di Alberto Mondadori che oltre a far arrivare in Italia la fantascienza lo ha reso un genere popolare e alla portata di tutti con una collana e altre special edition che da oltre mezzo secolo ogni mese arrivano in edicola al prezzo popolare di 5,90. A lui, direttore che ha raccolto il testimone di Gianni Montanari e prima ancora Fruttero e Lucentini  il compito di tracciarne la storia, attraverso un saggio di prossima pubblicazione da parte di Profondo Rosso,  dal titolo “ Il futuro alla gola. Storia di Urania dal 1952 ad oggi”.
Le antologie curate da Gian Filippo Pizzi, uno dei massimi esperti italiani di fantascienza sono studiate per il grande pubblico e per avvicinarlo a questo tipo di letteratura e la scelta degli autori viene realizzata con estremo rigore, il fantastico invade i campi più disparati della vita comune e questa volta si sposa al campo musicale che ,contrariamente a quello che potremmo aspettarci, non predilige ambientazioni rock, al contrario si muove nelle atmosfere della musica classica, un campo che ispira in particolare le penne anagraficamente più giovani. Accanto agli stranieri come  Michael Bishop in  “With a Little Help from Her Friends”, Robert Silverberg “Il circuito Macauley “ e Douglas Smith  in “Sinfonia”  una lunga schiera di autori italiani perfettamente all’altezza della situazione tra cui  Giulia Abbate  con “ Sinfoniade “, Danilo Arona con  “Il ritorno di Sam Hain: l’antefatto” Giovanni Burgio in  “ Il linfoma Hodgkin e l’immortalità dell’anima  e il duo “Stefano Carducci e Alessandro Fambrini – Einstein on Mars. Presente all’incontro Alessandro Fambrini ha parlato della sua esperienza di scrittura condivisa con Stefano Carducci “ Con Carducci da tempo scriviamo in collaborazione – ha detto – scrivere insieme significa il doppio di tutto, di idee, di velocità, la passione fantascientifica ci permette di coniugarla in una scrittura comune. I due racconti con i quali abbiamo partecipato alle due antologie sono nati in maniera diversa” . “Einstein on Mars” prende spunto da una prima mondiale di un’ opera a cui Stefano Carducci assistette negli anni ’70 ed ha elaborato una traslitterazione della partecipazione del concerto su Marte, il racconto invece incluso nell’antologia dedicata all’economia è una rivisitazione dei “Sette contro Tebe”, e prende spunto dagli studi di Giorgio Colli.
Nel tracciare il percorso di Urania Giuseppe Lippi ha indicato i momenti fondamentali della storia di questa grande collana editoriale che grazie a un grande editore e alla qualità delle sue uscite è riuscita a mantenere il suo mercato e il suo pubblico di affezionati lettori che la seguono con passione e che solo di recente hanno visto aumentare di un euro il prezzo di copertina. Nel 1961 finisce la gestione da parte di Giorgio Monicelli, figura tormentata e irregolare a cui farà seguito prima Carlo Fruttero e poi insieme Lucentini, per ventitrè anni alla guida di Urania. Grande rifiuto per la fantascienza italiana, nessun autore di casa nostra verrà mai pubblicato durante la loro gerenza , senza contare che i testi stranieri saranno tagliati e adattati per il pubblico italiano; nonostante la loro grandezza non saranno mai completamente amati dai lettori. Ventisei anni fa quando Giuseppe Lippi venne chiamato per occuparsi di Urania sembrava che di lì a poco Urania cessasse le pubblicazioni, non è accaduto. Certo i numeri sono cambiati, non sono più le 50.000 copie di una volta, oggi ci si aggira intorno alle 13.000,  con alcuni picchi in estate e con particolari uscite, Urania rimane un fiore all’occhiello e nei prossimi mesi, in vista della fusione di Mondadori con Rizzoli libri, sarà ancora più bella, rilanciata e rivisitata graficamente. Lettori “uraniani” siete avvertiti!

 

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