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Usb: “La nuova epidemia porta a galla i vecchi problemi” Breaking news, Cronaca

Firenze – Una vera e propria denuncia, quella del sindacato Usb, che rileva come, nel montare infinito di questa nuova ondata covid, a mostrare la corda siano sempre gli stessi problemi che ormai strutturalmente affliggono il sistema sanitario nazionale: in primis, il persistere, dicono dal sindacato di base, di politiche “che hanno avvilito, precarizzato e mercantilizzato la sanità pubblica e il diritto alla salute”.

Ciò che viene a galla dunque, per l’Usb, a valle della nuova e “ampiamente prevista recrudescenza del contagio”, è da un lato ” la distanza tra
le chiacchiere della politica e delle élite economiche e la realtà di sostanziale ulteriore indebolimento del servizio sanitario pubblico, unica realtà in grado di fronteggiare l’emergenza garantendo tutti”, dall’altro l’inevitabile fatto che a pagare sulla propria pelle siano gli utenti.

“Gli utenti pagano, ancora sulla loro pelle, le conseguenze di scelte politiche volte solo a rafforzare gli interessi dei privati, a fare della salute una “opportunità” di profitto e a considerare il diritto alla salute come un costo insostenibile, scegliendo di dirottare le risorse solo a sostegno del parassitismo imprenditoriale – accusano dal sindacato – la conseguenza è che ancora una volta si riducono le prestazioni, si riducono i posti letto e si chiudono reparti, si perdono professionalità e si degrada la qualità dell’assistenza, aumentano i tempi di attesa. Inoltre l’ennesima ondata di Covid 19, segno tangibile del fallimento delle politiche di contenimento del virus basate esclusivamente sui vaccini, sommata alla cronica e drammatica carenza di personale che la Regione Toscana con il vergognoso blocco delle assunzioni continua ad aggravare, ha abbassato ulteriormente lo standard di sicurezza per gli operatori sanitari e socio sanitari”.

I risultati di questa linea di azione, secondo il sindacato, sono, a oggi, “quasi 300 le lavoratrici e i lavoratori contagiati nella Azienda Ospedaliera di Careggi e non c’è alcun dubbio che il numero sia destinato a crescere e a condizionare pesantemente il prossimo futuro con il rischio concreto di non riuscire a garantire le cure ai malati. Non sarà certo con il ricorso all’imposizione dello straordinario e ai rientri coatti e neanche profittando del docile senso di responsabilità dimostrato fino ad oggi dal personale, che si può pensare di supplire ad una condizione di emergenza. E non saranno neanche i bei discorsi demagogici della politica mercantile né tantomeno le poche assunzioni in programma di operatori sanitari con contratti precari di somministrazione, spesso e volentieri buttati allo sbaraglio senza un minimo di formazine, che permetteranno di uscirne senza la solita scia di dolore e di lutti”.

Infine, dopo aver sottolineato la propria posizione sul fatto che il governo attuale “(compresa la sua appendice meloniana)” continui a perpetuare le politiche sanitarie precedenti senza soluzione di continuità, mentre la Regione Toscana “si adegua con una differenza solo di linguaggio ma non di sostanza e le lavoratrici ed i lavoratori della sanità pubblica continuano così ad essere mandati al massacro e la cittadinanza a non avere servizi accessibili e di qualità”, la nota dell’Usb conclude: “Gli operatori sanitari e i dipendenti tutti della AOU di Careggi pretendono rispetto per il ruolo che svolgono nel contrasto alla pandemia e questo è possibile solamente con assunzioni immediate, sicurezza e tutela della salute”.

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