
L’ormai pluriennale crisi che stiamo vivendo non ha certo risparmiato le aziende del settore difesa, anzi sono state fra le prime ad aver subito i contraccolpi della recessione, con i governi che hanno immediatamente individuato nelle spese militari una delle voci da sottoporre a pesanti tagli. Non fa eccezione la storica Wass (Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) di Livorno, società del gruppo Finmeccanica attiva nella realizzazione di siluri, sonar e sistemi di contromisure anti siluro che ha visto i propri clienti, le Marine Militari di mezzo mondo, dover far fronte a pesanti ridimensionamenti di budget. Ma l’essere leader a livello globale nell’ingegneria dei sistemi integrati sottomarini (solo nell’ultimo biennio ha depositato oltre 30 brevetti), con un background ultracentenario – la società prende il nome dal suo fondatore, Robert Whitehead, inventore del siluro – ha permesso a Wass di ampliare il proprio campo d’azione alle applicazioni ed al mercato civili, trovando, grazie al proprio konw-how, nuove e promettenti aree di business Lo dimostra appieno il progetto “V-Fides”, iniziativa in partnership con Kayser Italia, altra impresa livornese ad alta vocazione in ricerca e sviluppo, ed il Crim (Centro di Ingegneria Microelettronica) della scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Una proposta rientrata tra le vincitrici del bando attivato dalla Regione per il cofinanziamento di 14 progetti strategici per l’economia toscana. Dietro la sigla che dà nome al prototipo si cela un avanzatissimo robot subacqueo filoguidato per l’identificazione, la ricognizione e l’esplorazione sottomarina. Un dispositivo ad altissima tecnologia che integra sistemi complessi e la cui caratteristica principale sarà senza dubbio la flessibilità d’impiego. Il veicolo sottomarino potrà infatti svolgere i compiti più vari, dall’esplorazione dei fondali attraverso sensori acustici e non acustici integrati a bordo, alla sorveglianza e raccolta di informazioni per la sicurezza e la manutenzione delle installazioni industriali. Anche l’ambiente e la lotta all’inquinamento del mare acquisteranno un prezioso alleato, tramite la capacità di analisi chimico-fisica dell’acqua a diverse profondità, fino al puro scopo scientifico legato alla ricerca sulla flora e fauna marine. Come si può facilmente immaginare V-Fides sarà un prodotto particolarmente appetibile per le grandi multinazionali del settore energetico che hanno necessità di un preciso e puntuale monitoraggio delle proprie installazioni sottomarine, siano esse piattaforme petrolifere off-shore, oleodotti o gasdotti, ma se ne potranno avvalere anche università ed istituti di ricerca. Il progetto V-Fides, che conferma l’area pisano-livornese come un formidabile polo dell’innovazione, prevede un investimento complessivo di circa 8,6 milioni di euro, dei quali 4,5 di contributi pubblici. A testimonianza di come il connubio tra mondo accademico ed eccellenze produttive del territorio possa porre la Toscana all’avanguardia nel comparto dell’alta tecnologia, un settore che con i suoi numeri più che positivi resta una delle poche certezze in questo travagliato periodo.