
Firenze – Via dell’Osteria, la proroga del bando di concorso per accedere agli alloggi in social housing non convince Laura Grandi, segretaria del sunia regionale, che già nelle scorse settimane aveva segnalato l’inadeguatezza dei limiti Isee per l’accesso a raccogliere i bisogni reali di coloro che potrebbero essere interessati alla modalità degli affitti calmierati. Una proroga dunque che, per Grandi, non fa altro che spostare il porblema, senza risolverlo.
“Vediamo cosa succede nei prossimi giorni – dice la segretaria del Sunia – è comunque un fatto che, fra coloro che si sono rivolti ai nostri sportelli, sono 90 le domande che si pongono sia pur di poco, sotto il limite Isee”. Limite che, lo ricordiamo, è fissato fra i seimila e i 16mila cinquecento euro.
Sottolinea Grandi: “E’ il meccanismo del calcolo dell’Isee che in questo caso è penalizzante: l’Isee è un indicatore economico che registra ciò che entra ed esce dal reddito, ad esempio l’affitto o anche una rata di mutuo. Quindi può capitare che una persona con un reddito di 1500 euro al mese ma con 700 euro d’affitto, non rientri, calcolando l’Isee, nei requisiti per l’accesso all’alloggio in social housing, mentre sarebbe invece proprio il soggetto cui principalmente si rivolge l’operazione degli alloggi in affitto calmierato”.
Dunque, la soluzione per il Sunia sarebbe tornare al reddito convenzionale, che misura l’imponibile. Ma anche abbassare i limiti degli accessi: “Se si segue l’Isee infatti – conclude Grandi – ci si ritrova con famiglie con Isee molto bassi, che le pongono fuori dagli affitti calmierati. Eppure sono magari famiglie che riescono, nel libero mercato, a pagare, pur svenandosi, anche 700 euro d’affitto. Insomma, l’Isee rischia di dare una visione distorta della realtà”.